I cani ustionati

 Villacidro - L'episodio ripropone l'urgenza di un forte intervento culturale e di una seria lotta al randagismo

Due cuccioli di cane sfigurati da un liquido bollente, probabilmente olio, secondo i veterinari che li hanno in cura.

I fatti
Facevano parte di una cucciolata partorita circa tre mesi fa da una randagia: cinque cagnolini, avvistati da alcune settimane nella zona tra via Laconi e via Lussu, a Villacidro.
Erano stati segnalati a Barracelli e Polizia municipale da una cittadina che aveva cercato di avvicinarli e sfamarli, ma loro, molto diffidenti, non si sono mai lasciati catturare.

Questo prima del crudele gesto di alcuni giorni fa: due dei cinque cuccioli sono stati trovati fortemente ustionati, un terzo è stato trovato morto (non si conosce la causa), mentre degli altri due mancanti all'appello non si conoscono le condizioni: sembrerebbero essere stati avvistati liberi nella zona e si presume siano in buone condizioni rispetto ai fratellini.

I due cuccioli superstiti, un maschio e una femmina, sono stati portati al canile sanitario comunale di Villacidro, Villa Bau, dal servizio di cattura della Asl, su richiesta della Polizia locale di Villacidro, e da lì trasferiti in clinica veterinaria e sottoposti a terapie antibiotiche e cicatrizzanti. Particolarmente ustionato dal liquido bollente il maschietto, un po' meno la  femminuccia che tuttavia ha riportato una forte lesione a un occhio e rischia seriamente di perdere la facoltà visiva.

I precedenti
Un gesto, riprovevole e inqualificabile, un'aggressione immotivata, un reato, visto che il maltrattamento animale è considerato tale dal nostro ordinamento giuridico. Un’azione dal sadismo incomprensibile che tuttavia, purtroppo, non costituisce l’unico episodio di maltrattamenti su animali del territorio, per non parlare di avvelenamenti.
Nelle storie del canile comunale di Villacidro, ma anche dei rifugi gestiti tra mille difficoltà dai volontari, in maggioranza donne, che si occupano di loro, ci sono stati cani vittime di maltrattamenti e torture indicibili.

Basti pensare a Cocco, fatto oggetto di un vergognoso tiro al bersaglio e centrato per sei volte da proiettili; oppure ad Alba, con la testa quasi mozzata perché qualcuno le aveva stretto un laccio di scarpe al collo. A loro si aggiunge una lunga lista di decine e decine di cani e gatti morti per avere ingerito esche avvelenate appositamente confezionate per loro, o morti investiti sulle strade.

Un evidente problema di convivenza tra uomo e animali, un’emergenza che non può essere ignorata. Prima di tutto è obbligo, per tutti, denunciare questi fatti, azione individuale indispensabile per creare una coscienza collettiva che sia responsabile, legale e di tutela degli animali. Purtroppo i reati sugli animali sono spesso sottovalutati dalle autorità e non si va purtroppo oltre al risalto mediatico, eppure situazioni come quest’ultima accaduta a Villacidro è e deve essere trattata come un reato penale.



Lotta al randagismo
I maltrattamenti agli animali sono spesso la risposta barbara e incivile a un problema innegabile: il randagismo dilagante.

Per questo le istituzioni devono affrontare energicamente il problema: da una parte serve un cambiamento culturale, perché risolvere la piaga del randagismo è possibile solo migliorando il rapporto uomo-animale, con una crescita affettiva e di sensibilità.

Da un’altra c’è un aspetto economico, con la necessità di alleggerire i comuni della spesa per la gestione dei cani nei canili: con una visione che non sia miope, investire oggi in azioni culturali tese a diffondere la pratica della sterilizzazione come unico mezzo di lotta efficace al randagismo, costituirebbe un risparmio nel prossimo futuro, in termini di mantenimento di cani.

La pratica delle sterilizzazioni (che purtroppo non sempre i distretti veterinari riescono ad assicurare in modo adeguato) deve essere potenziata, incentivata economicamente e accompagnata da una campagna di informazione: si attui a tappeto una politica di sterilizzazione e di sensibilizzazione al problema, a partire dalle scuole.

Quante sono ancora le persone poco informate, che per pregiudizio o superficialità non prendono in considerazione di sterilizzare i propri cani e gatti? Quanti i cuccioli degli amici a quattro zampe domestici che vengono abbandonati e vanno ad alimentare il popolo dei randagi?

Ognuno faccia la sua parte, per contrastare il randagismo e per isolare e perseguire gli autori di maltrattamenti agli animali: se come diceva il Mahatma M. K. Gandhi, "La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali", un'azione forte di educazione al rispetto non può più aspettare.

Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: i due cani superstiti, al canile sanitario comunale di Villacidro "Villa Bau"

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