Ignazio Sessini

 Villacidro - Stamattina un'assemblea aperta per tenere vivo il ricordo di Ignazio Sessini, a un anno dalla sua morte sul lavoro

Villaservice, parcheggio antistante ai cancelli d’entrata: le dieci del mattino.
Il luogo è lo stesso dove un anno fa si erano radunati spontaneamente colleghi e amici di Ignazio Sessini, appena appreso che il lavoratore aveva perso la vita mentre svolgeva, in solitario, il turno di notte.

A un anno di distanza le Organizzazioni sindacali hanno indetto un'assemblea aperta a tutti, per ricordare Ignazio Sessini e per non dimenticare che il lavoro deve donare la vita e non essere causa di morte.

Un’atmosfera pesante, ma una partecipazione silenziosa e rispettosa: anche gli applausi sono stati trattenuti, pure davanti alle esortazioni, anche vibranti, di chi è intervenuto.

Si sono ascoltate parole che partendo dall’oggi hanno ripercorso a ritroso il tempo: alcuni pensieri sono tornati ai timori, espressi dai colleghi qualche mese prima della tragedia, circa la mancanza di sicurezza dei nuovi turni di lavoro, varati dopo la riorganizzazione voluta dai vertici aziendali, che aveva accorpato il comparto idrico e quello dei rifiuti solidi urbani.

Si è tornati a parlare del clima di ostilità che si respira dentro Villaservice, nei confronti di chi ha osato alzare la voce e protestare, magari solo per chiedere maggiore sicurezza.

Il primo a prendere la parola è stato Salvatore Caddeo dipendente di Villaservice e rappresentante sindacale: «a distanza di un anno ci saremmo aspettato di avere risposte più certe e definitive. Io come gli altri proviamo ancora dolore a entrare in quel capannone, tutti i giorni, perché non si può dimenticare».

Rossano Loi, ex collega di Sessini, oggi in pensione, non teme ritorsioni e si permette qualche affondo: «ero sconvolto un anno fa e lo sono ancora oggi, perché qui le cose stanno peggiorando. Bisogna mettere mano a questa azienda, dove i colleghi stanno lavorando in condizioni critiche: non è più possibile condurre aziende pubbliche in questo modo, non è possibile che in un anno non sia cambiato niente. Lo dobbiamo denunciare e se necessario denunciare anche fuori dalla Sardegna, a livello nazionale».

Nel piazzale rovente come un anno fa a poche ore dalla tragica morte, nessuno dei vertici aziendali era presente a rappresentare Villaservice, neppure per qualche comunicazione formale.

Attorno a un microfono e ai diffusori acustici allestiti per l’occasione, i colleghi di Ignazio e gli amici di sempre, una trentina di persone circa. Tra loro anche i familiari dell'operaio e una delegazione della nuova amministrazione comunale, con il sindaco e alcuni assessori.


L’ex parlamentare Siro Marrocu ha parlato presentandosi come «amico e compagno di Ignazio», iniziando un intervento che non ha risparmiato toni aspri: «Il tempo non deve cancellare le ferite. Un anno non sia passato invano. I lavoratori non devono avere paura, non devono tirarsi indietro, devono continuare la loro battaglia nel nome di Ignazio. Trovo molto fastidioso quando sento chi dice 'Aspettiamo che si chiuda l’indagine della magistratura per sapere'. Ma cosa c’è da sapere di più tremendo di quello che è già avvenuto? Cosa serve ancora sapere per dimostrare lo sdegno, la protesta, la lotta, la solidarietà?».

Poi Marrocu ha continuato con crescente fervore: «Ricordo il tentativo miserabile, cinico di ucciderlo una seconda volta, cercando di attribuire questa disgrazia a un’azione personale e volontaria. Un anno fa, ancora prima che arrivassero le autorità per verificare cosa fosse successo c’era già chi stava facendo circolare questa gravità, ferendo ulteriormente la famiglia».

Sul piano investigativo, l'inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari non ha ancora chiarito come sia avvenuta la tragedia e per il momento non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli indagati. L’unica certezza è che un operaio di 56 anni ha perso la vita nell’azienda per cui lavorava.

Un operaio e una persona, che anche oggi è stata ricordata per le sue doti umane e morali e, come ha voluto testimoniare Bruna Frongia, sua ex collega, portando alla conoscenza di tutti una testimonianza non scontata, riguardante il grande rispetto del collega scomparso nei confronti del genere femminile: «non è sempre facile lavorare in un organico prevalentemente maschile, però Ignazio rappresentava quel genere nella parte più bella e più corretta: oltre a ricordare il suo aspetto cordiale ed educato voglio ricordare che tutte le volte che l'ho incontrato non l’ho mai sentito dire una parola scortese o fuori luogo a una donna».

Redazione I.S.P.  © Riproduzione riservata

Immagini seguenti: alcuni momenti dell'assemblea

Assemblea Villaservice 1

Assemblea Villaservice 2

Assemblea Villaservice 3

Assemblea Villaservice 4

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