Provincie

 Guspini - Non raggiunta l'unanimità in Aula: la parola ai cittadini

Guspini si esprimerà sul cambio di provincia con un referendum.
Il Consiglio comunale di ieri sera, tenuto in seduta straordinaria, ha discusso della Riforma dell’assetto territoriale della Regione (L.R. n. 7 del 12/04/2021) che prevederebbe la nuova istituzione della soppressa provincia del Medio Campidano.

I consigli comunali, hanno la facoltà, come previsto dall’articolo 6 della legge regionale di modificare l’assetto territoriale in caso di espressione unanime: diversamente la delibera approvata a maggioranza dovrà essere comunicata agli organi competenti della Regione perché venga promosso un referendum popolare.

Guspini andrà in questa direzione, in quanto l’unanimità, calcolata sui presenti (sedici, ieri) non è stata raggiunta: unanime il gruppo Impari ricominciamo da Guspini nel votare sì, mentre tra la maggioranza ci sono state due astensioni.

«Vogliamo dare la parola ai cittadini – spiega il vicesindaco Marcello Serru – vogliamo richiamare l’attenzione della Regione affinché si occupi del nostro territorio, non solo di Guspini ma anche dei paesi limitrofi, così che ci sia una prospettiva di sviluppo».

«Esprimiamo soddisfazione, anche se solo per obbligo di legge, perché finalmente è stato portato in capo al consiglio comunale – ha spiegato Marcello Pistis, capogruppo di Impari ricominciamo da Guspini - il confronto sulla scelta della provincia a cui appartenere. Ci preme ricordare che da quando ci siamo trovati, nostro malgrado, collocati dal 2016 nella nuova provincia del Sud Sardegna con capoluogo Carbonia, chiedevamo che si aprisse un confronto pubblico sull'argomento. A tale scopo abbiamo nel tempo presentato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto, una mozione per chiedere l'indizione di un referendum consultivo, e varie interrogazioni. Abbiamo partecipato alla raccolta di 1200 firme presentate al comune e al sindaco e ci sorprende che solo adesso, con una diversa giunta regionale, abbia preso a soffiare in maggioranza un vento di democrazia insieme a un moto d'orgoglio. Da parte nostra teniamo ancora una volta conto degli indirizzi espressi dai cittadini che coi referendum abrogativi regionali del 2012 hanno espresso una volontà chiara sulla provincia del Medio Campidano, riconoscendo come valida e solida alternativa la provincia di Oristano. Il nostro è un voto di coerenza, libero da condizionamenti partitici, e responsabile. Anche nel ricordo dell'accusa che ci è stata in passato rivolta di voler spendere soldi in un referendum inutile, votiamo per Oristano».


Articolata la posizione di Francesca Tuveri, assessora alla Cultura: «pur non avendo potuto partecipare alla seduta consiliare per motivi lavorativi, non ho mai fatto segreto della mia posizione politica. Mi sarei infatti astenuta per ragioni di metodo e di merito in polemica con questo provvedimento regionale. Di metodo perché la reintroduzione delle “nuove vecchie province” voluta da questo governo regionale dimostra la totale distanza dai cittadini che 9 anni fa, in occasione del referendum, si espressero in modo netto per abolirle. È quindi un provvedimento portato avanti in spregio alla volontà popolare, cosa sacrosanta, a cui ritengo giusto rinviare questa nuova e diversa scelta tra Oristano e Medio Campidano. Consapevoli che la stessa legge regionale è a rischio di impugnazione anche per questo motivo. Ma le ragioni sono anche di merito: è infatti l’ennesima “legge poltronificio” partorita nel caos della pandemia insieme alle sciagurate riforme delle Asl e della moltiplicazione dei posti nello staff della Giunta Solinas. Non solo sono state riabilitate le province prima abolite, ciascuna con un doppio capoluogo, ma si è pensato di istituire perfino una doppia città metropolitana (Sassari, ndr). In una regione che non arriva ad avere nemmeno 2 milioni di abitanti, in cui lo spopolamento, la disoccupazione e la dispersione scolastica sono ferite aperte, si guarda il dito e non la luna, dove le piccole patrie contano più dell’interesse collettivo».
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Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

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