Mer'e Domu

 Sardara  Un pubblico entusiasta e rapito ha assistito alla rappresentazione della compagnia teatrale Come.Te 

Apprezzamento e successo di pubblico, domenica 2 aprile al Cineteatro comunale di Sardara, per lo spettacolo teatrale Mer'e domu, messo in scena dalla compagnia Come.Te, di San Gavino.

L'appuntamento, organizzato dal Comune di Sardara e dalla Commissione alle Pari Opportunità, ha portato a Sardara una proposta che è parte di un percorso più ampio sull'educazione alla parità di genere, che l'associazione sangavinese sta proponendo nell’intento di promuovere un necessario cambiamento culturale.

Il testo da cui è stata tratta l'opera teatrale, Mer’e domu, l’omonimo romanzo di Daniela Frigau (edizioni AmicoLibro) racconta la storia, partita da un matrimonio combinato, di Maria e Salvatore, ambientata negli anni Cinquanta in un paesino della Sardegna, le cui dinamiche di coppia, caratterizzate da sopraffazione e violenza sono ancora drammaticamente attuali.

La trasposizione teatrale messa in scena da Come.Te, affronta non solo il tema della violenza fisica, ma anche quello della pressione psicologica cui spesso sono sottoposte le donne, imbrigliate tra stereotipi di genere e convenzioni sociali che troppo spesso le relegano al ruolo di “angelo del focolare”.

«Siamo soddisfatte - ha commentato Simonetta Concu, autrice con Martina Cruccu e Lorenza Cavatorta della trasposizione teatrale del libro di Daniela Frigau - lo spettacolo è andato bene, e tutta la platea era al completo. Il pubblico, sempre molto attento, ha gradito la nostra proposta e i commenti che abbiamo ricevuto sono stati concordi nel definire coinvolgente ed emozionante la rappresentazione cui ha assistito. Tra le persone in sala anche una una signora arrivata da Olbia, venuta a Sardara appositamente per conoscerci, dopo avere sentito parlare di questa opera».


Al termine della rappresentazione, durante i ringraziamenti, è intervenuta sul palco anche l'autrice burcerese che nel 2017 aveva scritto Mer'e domu, Daniela Frigau, che ha confidato al pubblico: «Lavorando come psicologa in un centro antiviolenza vorrei dirvi che quello che avete visto sul palco non si discosta molto dalla realtà. Le vittime sono spesso avvolte in una spirale di violenza difficilmente percepibile agli inizi, durante la luna di miele, dove prevalgono atteggiamenti di corteggiamento. Spesso la violenza affiora nella coppia quando subentrano tensioni, e il marito appare diverso da come percepito all'inizio. Vorrei che le donne che hanno assistito alla rappresentazione - ha continuato Frigau - possano essere donne solidali, perché non sempre c'è solidarietà nel mondo femminile e vi garantisco che spesso i giudizi più severi arrivano proprio da altre donne. E vorrei che gli uomini presenti in sala diventassero un esempio di un amore con la A maiuscola, in modo da rimpicciolire l'immagine di Salvatore e di tutti i maltrattanti, per costituire un esempio di amore e rispetto nei riguardi della donna, soprattutto da tramandare alle nuove generazioni».

Per la compagnia Come.Te la rappresentazione sardarese è stata la prima replica di Mer'e domu dopo l'esordio sangavinese del 12 marzo, e sarà seguita da una serie di ulteriori repliche, che si terranno in diversi teatri e scuole.
I prossimi appuntamenti saranno il 18 aprile a Villasor in una rappresentazione pensata per le scuole, poi due repliche teatrali, a Villasor e a Sanluri, con date ancora da definire e un'altra replica, il 13 maggio, nuovamente a San Gavino.

 
Redazione Il Sardington Post © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento dei ringraziamenti. Sul palco, assieme alle attricii della compagnia Come.Te, l'autrice del libro M'ere Domu, Daniela Frigau.

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