Cruccas

 Pabillonis - Radio musica e relazioni pericolose, sullo sfondo degli anni Ottanta

Pubblico delle grandi occasione per la presentazione di Destini capovolti, l’ultimo romanzo di Stefano Cruccas, che si è svolta ieri sera in una gremita sala della Biblioteca comunale di Pabillonis, organizzata dal Sistema bibliotecario Monte Linas e dal Comune di Pabillonis.

«Un destino non è mai segnato, può bastare una scintilla per precipitare all’inferno» ha raccontato Cruccas, che attorno a questa idea ispiratrice ha sviluppato il suo terzo romanzo, in cui si racconta una storia dove anche dentro la quotidianità ordinaria e sonnacchiosa di paese, può aprirsi un abisso, improvviso e devastante.

Gli incroci dei destini dei due protagonisti, Marco e Francesco, si snodano sullo sfondo della musica trasmessa da una piccola emittente radiofonica locale. L’ambientazione è negli anni Ottanta, quelli dell’affermazione delle Tv commerciali, dell’edonismo e della spensieratezza, dell'enorme esplosione di cultura pop, ma pure più tristemente ricordati per la diffusione dell’eroina, non più solo nelle città ma anche in provincia.

Il romanzo, ricco di colpi di scena, è ambientato in buona parte a Pabillonis. La ricostruzione del clima di quegli anni passa da numerose citazioni, a cominciare dalla vittoria al Mondiale del 1982, passando per i molti riferimenti a immagini iconiche dell’epoca, e soprattutto dai richiami ai brani musicali in voga allora: la musica è una presenza costante nel romanzo, una colonna sonora, che accompagna il lettore pagina dopo pagina.

Tanti nella storia gli spunti presi in prestito da fatti realmente accaduti, come l’apparizione della cantante americana Madonna alla discoteca Uncle Sam (suggerita dal reale passaggio, nel 1983, di una allora ancora poco conosciuta Madonna alla discoteca Biggest di Samassi, per la trasmissione Rai Discoring); o il riferimento a un fatto di cronaca locale dell’epoca, che diventa nel romanzo un’attentato, con l’acido di una batteria, all’auto del maresciallo Rubicon, arrivato a Pabillonis per passare in tranquillità i suoi ultimi anni di servizio e suo malgrado coinvolto invece in una dinamica di spaccio.


Rispondendo alle domande del giornalista e scrittore Marcello Atzeni, Stefano Cruccas ha svelato che con questo romanzo si chiude una trilogia ambientata a Pabillonis (dopo le precedenti opere La maledizione di Padiglionis e Il canto del nuraghe): «Il desiderio che mi ha spinto a scrivere questo romanzo, così come  i due precedenti è quello di volere dare vita a qualcosa per il mio paese, qualcosa che rimanesse e lasciasse una traccia, utilizzabile anche in futuro. Per i prossimi lavori voglio invece sperimentare altre collocazioni» ha spiegato Cruccas.

Dopo alcune pagine del romanzo lette in sala e commentate, la parola è passata alle domande del pubblico. A una, su tutte, che chiedeva conto del perché di un tema così impegnativo, Cruccas ha risposto: «dico spesso “Se sono rose appassiranno”. Non volevo scrivere una storiella a lieto fine, ho preferito che il racconto portasse con sé un messaggio, per indurre il lettore a riflettere».

La presentazione si è svolta in una cornice scenografica, che ha evocato un’atmosfera anni Ottanta, con radio d’epoca, giradischi, cassette e vinili originali, curata da Michela Pistis, operatrice della Biblioteca di Pabillonis.
Suggerita dalla storia di Destini capovolti, anche la mostra bibliografica Onda radio, visitabile nei locali della Biblioteca fino al 16 giugno.

Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza e sottostante: alcuni momenti della presentazione, con Stefano Cruccas e Marcello Atzeni

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