Mattia Musio

 Serrenti - Intervista a uno degli autori di “Underdog”

Una lettura consigliata per gli appassionati di sport e gli amanti delle storie di riscatto è sicuramente Underdog – storie di sfavoriti e altre favole meravigliose.
L’opera, una raccolta di dodici storie sportive scritta a più mani edita da Battaglia edizioni è il primo libro della redazione di Crampi Sportivi a cura di Matteo Munno, Marco Munno e Luigi Di Maso con prefazione del noto giornalista sportivo Massimo Caputi.

Tra i giovani autori dell’antologia spicca il nome di Mattia Musio, serrentese classe ‘94 che fa parte della redazione di Crampi Sportivi e nel libro racconta la favola di Ivanišević a Wimbledon 2001.

Come nasce “Crampi sportivi” e come siete giunti a un seguito simile e alla realizzazione di “Underdog”?

In realtà io faccio parte di Crampi dal 2017, mentre il progetto è nato nel 2013, un po’ per divertimento, un po’ per l’innato desiderio di mettersi in gioco scrivendo di sport. Adesso può sembrare una cosa comune ma allora in pochi si davano una forma concreta come son riusciti a fare i fondatori di Crampi. Il segreto (anche se non dovrei rivelarlo, no?) penso stia nel non prendersi troppo sul serio e raccontare sempre quel qualcosa attraverso un punto di vista che sia davvero personale, senza troppi filtri. Il lettore percepisce la sincerità e, perché no, anche l’imperfezione di certi racconti, apprezzandola. La proposta dell’editore Battaglia è arrivata in pieno lockdown, quindi anche lo sviluppo di Underdog ha fatto parte di un periodo molto particolare delle nostre vite. È stata una bella sfida sia per quanto riguarda la sua stesura, sia per quanto riguarda le varie fasi della pianificazione insieme agli altri partecipanti.


Perché ha scelto di scrivere del riscatto del tennista Ivanišević?

Quella di Ivanišević è una storia veramente affascinante. Il croato arriva all’estate del 2001 con una classifica da 125 del mondo, pochissime partite disputate negli ultimi mesi (causa infortunio alla spalla) e quelle poche che aveva giocato le aveva perse praticamente tutte. L’invito nel tabellone di Wimbledon è quasi insperato e il sorteggio del suo tabellone è da brividi, tanto che i bookmakers danno la sua vittoria a 150-1. È vero, in passato aveva fatto tre finali proprio a Londra, ma la sua presenza quell’anno era quasi quella di un ex tennista. Ivanišević invece vince tutte e sette le partite contro i favori del pronostico e conquista il suo unico Slam in carriera. È, ancora oggi, l’unica wild card (ossia un tennista invitato nel tabellone perché non qualificabile per punteggio) nel circuito maschile che ci sia mai riuscito nella storia. Un profilo perfetto per Underdog.

Come vive la comunità serrentese il fatto che Mattia Musio faccia parte di “Crampi Sportivi” e sia un giovane scrittore emergente?

In realtà faccio un po’ fatica a definirmi tale, anche perché il mio lavoro è un altro. In tanti però hanno sempre espresso una certa “approvazione”, chiamiamola così, per quello che faccio e per quello che fa Crampi Sportivi. Non è facile trovare un racconto sportivo di qualità all’interno dell’infinito mondo mediale che abbiamo a portata di mano. Noi ce la mettiamo tutta per offrire un’analisi sportiva, un ritratto o, come nel caso di Underdog, un libro che possa realmente stupire il lettore. Spero che il mio far parte di questo progetto possa essere un motivo di vanto anche per una piccola comunità come quella di Serrenti. Non ci possono essere questi progetti senza qualcuno che li sostiene leggendo, quindi cerco di arricchire il territorio in cui vivo sapendo che esso arricchisce me. È uno scambio continuo, come nel tennis, come nella lettura.


Carola Onnis © Riproduzione riservata


Immagine in evidenza: Mattia Musio mostra Underdog

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