Sanluri Legge

 Sanluri  L'incontro con la scrittrice Vanessa Roggeri

È decollata ieri sera la quinta edizione del Festival letterario Sanluri legge.
L'ospite del primo appuntamento è stata la scrittrice Vanessa Roggeri, che nella suggestiva cornice del Castello medievale ha presentato Il battito dei ricordi, edito Rizzoli, uscito lo scorso 11 maggio. A dialogare con lei, Rossana Copez, insegnante e scrittrice.

Il romanzo racconta di una coppia di giovani innamorati: Isabel e Javier, la cui vita apparentemente perfetta viene stravolta da un evento drammatico e del tutto inatteso.
La presentazione dell’ultimo lavoro della scrittrice cagliaritana – già autrice de Il cuore selvatico del ginepro, Fiore di Fulmine e La cercatrice di corallo, che le è valso il Premio letterario Grazia Deledda e il Premio Alghero Donna nel 2018 – comincia proprio con la lettura delle pagine che narrano l’incidente d’auto di cui è vittima il protagonista Javier.

Centrale all’interno del romanzo, in cui il mondo del reale si intreccia a quello dell’impossibile, è il tema della reincarnazione.
L’idea del libro nasce circa quindici anni fa, ben prima della pubblicazione della trilogia, ed è scaturita da una suggestione personale dell’autrice la quale, nello sfogliare una monografia di Raffaello, è rimasta colpita dalla Messa di Bolsena, affresco di una delle Stanze vaticane: «la stesura definitiva del romanzo – ha commentato la stessa Roggeri - ha però richiesto la maturità di autrice e di donna, una grande ricerca e l’immedesimazione emotiva e psicologica nei due protagonisti».


Quanto è importante avere ripreso a incontrare il pubblico?

«Non riesco a immaginare di pubblicare un nuovo libro e non incontrare i lettori. Scrivere un libro implica un accordo con chi legge, dai tutta te stessa nella storia che racconti, con la tua scrittura, con le tue emozioni e questo investimento il lettore lo percepisce, lo raccoglie e restituisce il doppio. Tutto questo avviene anche attraverso il contatto diretto, come è successo con questa presentazione a Sanluri: è stato un rapporto di cuore, di sentimento e questa parte affettiva non si può cancellare. Questa pandemia per un lungo periodo ha rappresentato una sorta di amputazione per quel che riguarda il contatto col pubblico di lettori affezionati. Chi scrive deve avere la percezione dell’accoglimento del suo libro, deve capire se è stato apprezzato e se è andato a segno, se le tematiche che ha raccontato nel romanzo, a prescindere dalla storia, riescono a coinvolgere i lettori. Sono tante le finalità di una presentazione, che diventa una sorta di secondo lavoro dal quale non si può prescindere. Il rapporto diretto, non solo indiretto attraverso i social, dove l’interazione è comunque altissima, e soprattutto il contatto umano diventano parte integrante della scrittura e dei futuri lavori di un autore».

Nel romanzo troviamo il tema dell'imprevedibilità ma anche dell'autodeterminazione. Che ruolo hanno entrambe nell’esistenza umana?

«Sono fermamente convinta che l’essere fatalista renda l’uomo succube di se stesso e di ciò che accade. Credo che il destino non agisca come una mano dall’alto che ha già scritto il percorso di ognuno di noi dalla nascita. Il destino ce lo costruiamo giorno per giorno, scelta dopo scelta. Anche una decisione apparentemente di minore importanza può essere determinante per il proprio futuro. Ecco perché penso si debba essere profondamente consapevoli della propria vita e del potere che abbiamo. Questa tematica diventa fondamentale all’interno del romanzo e fino all’ultima pagina spinge il lettore a osservare la storia da un’altra prospettiva. Il fatto che possano accadere eventi inaspettati fa parte della vita, come nel caso di un incidente stradale. Il fatalista pensa: ”succede, non puoi farci niente”, mentre una persona più consapevole dirà: “se fossi stato più prudente avrei potuto evitarlo”. A volte siamo portati a dire “doveva andare così”, l’essere umano è perennemente combattuto tra il libero arbitrio e il pensiero che la strada sia già segnata, ma in ogni caso sta a noi decidere come affrontare ciò che la vita ci riserva».

Sabrina Abis © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: l'incontro di "Sanluri legge" del 18 giugno

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