Cari lettori, in questo periodo di triste emergenza sanitaria, le nostre abitudini stanno subendo dei cambiamenti significativi e rallentamenti. A questi rallentamenti si sono dovuti adeguare tutti...

Cari lettori, in questo periodo di triste emergenza sanitaria, le nostre abitudini stanno subendo dei cambiamenti significativi e rallentamenti.

A questi rallentamenti si sono dovuti adeguare tutti, anche il mondo commerciale e il mondo del lavoro. Tra tutto ciò che si è fermato e rallentato, c'è però anche qualcosa che non avrebbe dovuto rallentare: le donazioni di sangue, per esempio. Si pensi che, oltre alle altre emergenze sanitarie che necessitano di trasfusioni, in Sardegna si registrano circa mille persone malate di talassemia.

L'Isola, in proporzione agli abitanti di tutta Italia, è la regione col più alto numero di talassemici.Ognuno di loro, per vivere, ha bisogno di trasfondere, in media, due sacche di sangue ogni venti giorni. Nei reparti, come noto, esiste già una sorta di emergenza sangue cronica.

Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata, e potrebbe aggravarsi dato che, come noto, la Sardegna non soddisfa il proprio fabbisogno necessario, e le sacche arrivano anche da donazioni effettuate nel nord Italia, dalla Lombardia in primis. E tutti leggiamo in quali difficili condizioni di emergenza sanitaria, per via del coronavirus, versa la regione lombarda.

Tra l'altro, le donazioni sono diminuite e sono necessarie anche lì. Se due più due fa quattro, la situazione potrebbe diventare un'emergenza davvero molto seria, in aggiunta a quella che già stiamo vivendo. Un passaggio difficile della storia, nel quale si teme, comprensibilmente, di uscire da casa e di essere contagiati. È giusto che sia così: la paura, come il dolore, sono allarmi utili a proteggerci. Ma, per proteggerci, serve anche coraggio.

Con le dovute attenzioni che l'emergenza impone, uscire di casa per andare a donare il sangue nella sede Avis più vicina, è un gesto necessario. E non soltanto per i malati cronici, ma per tutti coloro che hanno bisogno, o ne potrebbero avere: uno sconosciuto, un vicino di casa, un familiare, o noi stessi. Senza una trasfusione di sangue, quando essa è necessaria, si muore.

Si abbia paura, dunque; ma con coraggio.

Saimen Piroddi © Riproduzione riservata

      

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