In termini di viabilità, può definirsi “civile, evoluto, moderno e sensibile”, un Comune che non offre infrastrutture adeguate a disabili in sedia a rotelle, genitori con passeggino, anziani con difficoltà...?

In termini di viabilità, può definirsi “civile, evoluto, moderno e sensibile”, un Comune che non offre infrastrutture adeguate a disabili in sedia a rotelle, genitori con passeggino, anziani con difficoltà di deambulazione, bambini in prossimità di scuole, automobilisti e pedoni?

È giusto che un paese carente in sicurezza, decoro e pulizia delle strade, paghi alcune migliaia di euro all'anno per far parte di enti quali “Borghi Autentici” e Bandiera Arancione?

Può un territorio considerarsi “a vocazione turistica” anche quando la parte istituzionale non ha adempiuto e non adempie alle proprie responsabilità in ambito turistico: ossia creare e tenere in ordine infrastrutture e beni, con l'obiettivo di agevolare il fenomeno turistico e i suoi operatori?

Verso quale comparto economico è orientato il paese?

Che ruolo hanno le condizioni stradali e le strutture pubbliche nell'educazione dei giovani, se esse si presentano pericolose e fatiscenti? Se nella quotidianità si vedono e vivono in tale stato, quale esempio si dà ai bambini e giovani che, un domani, amministreranno gli enti locali?

Allo scopo di riflettere sulle domande poste e sulle brutture infrastrutturali che spesso l'occhio, per abitudine o menefreghismo, non vede più, proponiamo alcune foto scattate ieri, 9 settembre, a Sardara.

Tra gli scatti: marciapiedi disastrati e illogici che costringono pedoni, o chi usa passeggini e sedie a rotelle, a camminare in mezzo alla strada; segnaletica inesistente agli incroci; e pali arrugginiti alla base.

Saimen Piroddi  © Riproduzione riservata

       

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