Ladiri

 Medio Campidano  - Un approfondimento sulle attuali possibilità di conservare i centri storici / 2

Dopo avere preso in esame le varie normative che regolamentano gli interventi nei centri storici, è interessante capire come nello specifico si possa intervenire nei restauri, considerando che il restauro di una casa in un centro storico è legato a vincoli conservativi.

Intanto la dimensione della questione ha carattere nazionale: secondo una recente rilevazione Istat sono circa 22 mila i centri storici italiani dove sorgono edifici per cui si è palesato un interesse architettonico da mantenere.

Le possibilità di effettuare restauro

Tornando ai centri del Medio Campidano, l’architetto Alessandro Pusceddu ha spiegato: «Sulle case in ladiri, come su tutte le case insistenti nei centri storici o nel centri di prima e antica formazione, male che vada si possono effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, ma si possono effettuare addirittura dei grossi interventi di ristrutturazione interna. Questo qualora il comune non sia dotato di Piano particolareggiato o se quest’ultimo non abbia superato la verifica di conformità con il Ppr (piano paesaggistico regionale, ndr). Ma se il comune è dotato di questo strumento urbanistico, allora è possibile che per il singolo edificio siano previsti interventi più permissivi arrivando perfino agli aumenti di volumetria, poiché il Piano particolareggiato analizza puntualmente e caso per caso tutte le Unità minime di intervento (semplificando, le singole abitazioni, ndr). La necessità di avere o di aggiornare il Piano particolareggiato è esplicita già dalla pubblicazione del Piano paesaggistico regionale che ha mosso i suoi primi passi a partire dal 2006».


Come muoversi

La prima cosa da fare per ristrutturare in un centro storico una casa in ladiri o un'altro edificio con valenza storica è quindi accertarsi della presenza in comune del Piano particolareggiato del centro matrice ed effettuare la verifica di cosa è previsto nella scheda dello specifico immobile.

«Il fatto è – ha concluso l’ architetto Alessandro Pusceddu - che nel 2022 ci sono ancora comuni che non sono riusciti a ottemperare a quanto previsto nel Ppr. Pertanto, dimostrato che esistono interventi che si possono fare sugli edifici nei centri storici, il motivo dell’impossibilità di procedere con interventi più pesanti, come demolizioni totali o parziali oppure demolizioni con ricostruzione o ancora aumenti di volumetria, è da ricercare nella mancata possibilità delle amministrazioni di dotare i propri territori degli strumenti adeguati, spesso per mancanza di fondi».

Qualora si volesse intervenire su un’immobile di un centro storico è fondamentale verificare insieme al proprio tecnico la presenza di un Piano particolareggiato e cosa prevede per il proprio fabbricato. In ogni caso, anche in assenza di questo piano, la normale manutenzione e perfino un certo tipo di ristrutturazione edilizia è sempre possibile. E nonostante la vulgata del non ci fanno fare niente l’attuale disponibilità di bonus per interventi edilizi potrebbe risultare utile alla conservazione di tante case in via di decadimento.

Ovviamente, occorre ricercare la soluzione migliore per adattare l’edificio nel rispetto dei suoi caratteri storici, in quanto qualsiasi azione si compie su un edificio storico incide – nel bene o nel male – nel decoro del paesaggio urbano.

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Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata


Immagine in evidenza: Fotogramma tratto dal cortometraggio "Ladiri", di Andrea Mura

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