Pineta

 Villacidro  Prevista per giovedì una nuova piantumazione collettiva

I volontari della Cumpangia de su Cumprìngiu continuano nel loro intento di ricostituire la pineta di Villacidro. Sanno che si tratta di un lavoro ostinato e duro, che non darà subito i suoi frutti, e proprio per questo gli interventi devono essere svolti con perseveranza.

Come avvenne più di un secolo fa, quando prese inizio il suo impianto: ci vollero tanta cura e costanza prima che prendesse forma. Il sogno che inseguono i volontari della Cumpangia è di lasciare alle generazioni future una pineta rinnovata, lussureggiante come quella che fu, la cui nascita era stata raccontata da Giuseppe Dessì nel suo Paese d'ombre.

Purtroppo, i pini che coprivano monte Omo e le altre alture a ridosso del centro abitato, a partire dagli anni settanta, sono andati letteralmente in fumo: quattro incendi di ragguardevoli dimensioni e tanti altri piccoli roghi si sono divorati gran parte del manto verde che cingeva Villacidro.

Dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni e la decadenza dell'ordinanza sindacale che vietava il transito sulla strada panoramica, riprendono quindi le piantumazioni dei volontari: l'appuntamento, aperto a tutti, è per giovedì 17 dicembre alle 9, presso la croce di Castangias.

Naturalmente le operazioni si svolgeranno nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid: obbligatorio l'uso della mascherina e il distanziamento fisico, la rilevazione della temperatura corporea e la registrazione dei partecipanti.

Dopo l'ultima messa a dimora di circa 200 piantine, agli inizi di novembre, quando il terreno ancora asciutto aveva richiesto anche l'apporto di acqua da parte dei volontari, ora, altre 150 piantine di pino Domestico attendono solo di essere collocate nella stessa terra che ospitò i loro celebri predecessori.

Le condizioni, dopo le pioggie, sono molto più favorevoli, e la stagione è ancora propizia per fare in modo che le piantine si possano ambientare e irrobustire, così da giungere all'estate nelle migliori condizioni possibili.

I volontari non lavorano solo di zappa: approfondiscono, studiano e analizzano le varie situazioni per individuare le condizioni migliori che garantiscano vita prospera ai pini di domani. C’è pure chi pratica la semina e la riproduzione "fai da te" delle piantine, quest'anno resa difficoltosa dalla poca disponibilità di pinoli.

Tra gli ideatori dell'iniziativa, che non amano la ribalta, c’è il professor Antonio Meloni, che a tante parole preferisce divulgare una citazione a lui cara: se molta gente di poco conto facesse cose di poco conto in luoghi di poco conto, in breve il mondo cambierebbe.

Lo spirito che anima il gruppo ricorda per molti versi quello che accompagnò il rimboschimento di più di un secolo fa: la messa in posa dei pini iniziò nel 1890 e già un decennio dopo il paesaggio era cambiato: nel 1901, dalle carte dell'epoca, le piante messe a dimora risultavano essere 130.845*.
Un progetto nato a Villacidro, senza contare su sussidi esterni, ma reso possibile grazie a una massiccia partecipazione attiva di tutta la cittadinanza.


*
Dati riportati in "Sciapotei", Salvatore Erbì, Edizioni Grafica del Parteolla, 2019,

La redazione


Immagine in evidenza: immagine tratta dall'ultima piantumazione

Foto seguente: la pineta di Villacidro in una cartolina d'epoca
Pineta

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Medio Campidano in breve

 

Appuntamenti di cultura, incontro, socialità

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31