Parcheggio sotterraneo

 Samassi - Approvata una variazione di bilancio di 239 mila euro per chiudere il contenzioso. Parole forti dalla minoranza

Ci sono voluti quasi 4 lustri per definire la causa tra il Comune di Samassi e gli eredi Mancosu per un terreno con abitazione in terra cruda, espropriati nel 2004 per realizzare il parcheggio interrato.

La lunga battaglia degli eredi Mancosu è giunta al termine nel mese di maggio. La Corte d’Appello di Cagliari, ha ordinato al Comune di Samassi di pagare la cifra di 172.800 euro a cui vanno sommati gli interessi maturati, le spese di lite e di consulenza tecnica d’ufficio che fanno lievitare la cifra a 239.634 euro.

Onde evitare ulteriori impegni di spesa, l'attuale amministrazione ha deciso di non impugnare l’atto e ha proposto una variazione di bilancio nell'ultimo Consiglio comunale, per finanziare il risarcimento degli aventi diritto e il pagamento di interessi e spese legali.

La scelta di realizzare il parcheggio di via Risorgimento, fino dal momento in cui si iniziò a parlarne, venne pesantemente osteggiata. La proposta dell’allora sindaco Marco Muscas fu combattuta dall’opposizione, al punto che venne sottoposta a un referendum consultivo dove a esprimersi contro la realizzazione dell’opera pubblica furono quasi 1500 samassesi.

La maggioranza dell'epoca scelse comunque di realizzare l'opera: procedette all’esproprio di quasi mille metri quadrati comprendendo l’unità abitativa e il terreno adiacente, con l’obiettivo di ricavarne un parcheggio sotterraneo per 30 posti auto e una piazza sovrastante.


A fare discutere all'epoca le forze politiche in campo, oltre all’abbattimento dell'edificio e i costi delle opere, fu anche la considerazione che realizzare un parcheggio in quell’area sarebbe potuto risultare una criticità, per via della presenza a pochi metri dal sottosuolo di una consistente quantità d'acqua. Situazione che ancora oggi costringe all'utilizzo continuativo di pompe sommerse per scongiurare l’allagamento del parcheggio stesso.

La sindaca Beatrice Muscas, allo stato attuale dei fatti, ribadisce la scelta dell'epoca: «Condivido la scelta fatta e la sposo a pieno. Abbiamo dato comunque dignità all’ufficio postale oltre al fatto che la stessa realizzazione della piazza sopra il parcheggio interrato, riqualifica tutta l'area. Teniamo conto anche del fatto che economicamente non abbiamo speso il valore reale di oggi, rispetto a quanto avrebbero speso allora i miei predecessori».

Di diverso parere il capogruppo di minoranza Giancarlo Melis, che senza mezzi termini ha dichiarato: «Quanto accaduto è nel dna delle amministrazioni di sinistra. Espropriare un bene in modo forzato, il cosiddetto esproprio proletario, per andare incontro poi a una tragedia chiamata parcheggio sotterraneo e mercato civico. Il primo completamente inutilizzato, il secondo pure, essendoci quattro esercenti, con costi di gestione che non stanno in piedi. Oggi il danno è sulle spalle di tutti i cittadini samassesi».

 

Giorgio Mancosu © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il parcheggio sotterraneo


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