Energia

 Sanluri  Alcune voci tratte dall’incontro sull’energia organizzato da Rossomori

Il futuro dell’energia è stato il tema centrale dell’incontro organizzato a Sanluri dal partito dei Rossomori, nel fine settimana.
Nel cineteatro del Polo culturale, si è parlato di conversione energetica e nuove fonti rinnovabili, argomenti molto caldi in un momento storico in cui si fa un gran parlare di transizione ecologica anche nei piani alti della politica nazionale.

Ha aperto le danze, dopo i saluti di rito, Roberta Melis, vice segretaria regionale del partito, che ha sollevato fin da subito la questione emergenziale in materia di impatto ambientale e sfruttamento delle risorse: «Siamo tremendamente in ritardo, la situazione emergenziale per troppo tempo è stata del tutto sottovalutata così come la limitatezza delle risorse naturali, e in questo, anche la Sardegna, ha la sua quota di responsabilità. La nostra isola presenta caratteristiche invidiabili e fonti energetiche naturali, quali sole e vento, sulle quali riteniamo si debba necessariamente investire, senza trascurare l’assoluta priorità della chiusura definitiva delle centrali alimentate dal fossile e la costituzione di una società energetica sarda autogestita».


Non sono mancate alcune stoccate alla Giunta regionale: «Non condividiamo le politiche regionali in materia di conversione energetica: il rischio che la Sardegna possa diventare una piattaforma di produzione di energia a vantaggio delle già ricche regioni del nord Italia, crediamo sia sempre più concreto».

Tra i tanti amministratori presenti in sala, è intervenuto anche il sindaco di Sanluri Alberto Urpi, sottolineando il suo punto di vista sulla questione: «Il ragionamento andrebbe affrontato per settori, l’argomento è più complesso di quanto possa sembrare, noi parliamo di transizione senza dare il peso reale al concetto di transizione stessa, che per l’appunto, richiederebbe soluzioni per l’immediato. Al momento, la metanizzazione risulta l’unica soluzione transitoria accettabile, anche per una questione economica e di risparmio per l’utente. Il problema principale è che il metano in Sardegna ancora non è disponibile ed è assurdo se si considera il fatto che tutta la penisola ne è servita grazie all’utilizzo di una dorsale, mentre nell’Isola si vorrebbero piazzare due enormi gasiere che avrebbero un impatto paesaggistico non proprio positivo».

Tra le diverse posizioni, una testimonianza importante è stata quella portata dal sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis: una proposta che nel piccolo centro della Marmilla, sta già divenendo una realtà. «Abbiamo creato una Comunità energetica - ha spiegato Onnis - che coinvolge i nostri cittadini, i quali ne sono soci a tutti gli effetti. Sfruttando la parte superiore della palestra comunale, sulla quale sono stati installati dei pannelli fotovoltaici, abbiamo la possibilità di collegarci a una cabina che distribuisce democraticamente l’energia prodotta dalla luce solare: questo, oltre ad avere una grande importanza a livello ambientale ed economico, riveste un ruolo fondamentale soprattutto sotto il profilo sociale. Uno strumento - ha concluso il primo cittadino di Villanovaforru - che ci permette di combattere la crisi energetica delle nostre piccole comunità e di reinvestire in progetti per il bene comune, le premialità del Gse (gestore servizi energetici)».

Fabio Leo © Riproduzione riservata

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