Casa riposo Gonnosfanadiga

 Gonnosfanadiga - Con un’ordinanza il sindaco Floris ordina chiusura e sgombero della Comunità San Vincenzo: 6 gli anziani da trasferire

La Comunità alloggio San Vincenzo di Gonnosfanadiga deve essere chiusa entro il 15 marzo perché versa in condizioni inadeguate: pareti umide, muffe, arredamento danneggiato sono solo alcune delle criticità della struttura.

È quanto si apprende dall'ordinanza del sindaco di Gonnosfanadiga Andrea Floris pubblicata martedì sull'Albo pretorio del Comune di Gonnosfanadiga ed emessa sulla scorta degli accertamenti svolti dai Carabinieri del Nas il 30 dicembre scorso e del seguente sopralluogo dei tecnici comunali.

L'ordinanza impone, in modo «indifferibile e urgente» la chiusura e lo sgombero della Comunità alloggio San Vincenzo entro il 15 marzo prossimo, nonché la sospensione dell’autorizzazione al funzionamento e decreta, con effetto immediato, il divieto di accogliere nuovi ospiti nella Comunità e anche l’accesso ai visitatori.

Le condizioni in cui versa la struttura di via Porru Bonelli erano tuttavia note già da tempo, senza che ciò avesse attivato interventi di manutenzioni per risolvere le cause delle criticità.
Come riportato nella stessa ordinanza, infatti, una precisa fotografia delle inadeguatezze della struttura, era scaturita dal sopralluogo effettuato il 18 maggio 2022 dal servizio Igiene e Sanità pubblica della Asl Medio Campidano sfociato in un documento del mese successivo (prot. N. 6192 del 15/06/2022), dove la Asl prescriveva: «che venissero effettuati i dovuti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura ponendo particolare attenzione alle operazioni quotidiane di pulizia, al fine di tutelare la salute degli ospiti e del personale e ripristinando le condizioni igienico-sanitarie dell'attività nel più breve tempo possibile».


I sopralluoghi, come elencato nelle prescrizioni della Asl, avevano evidenziato segni di umidità, presumibilmente dovuti a infiltrazioni sia dalla terrazza che dalla copertura, sulle pareti e sul soffitto del primo piano adibito a dormitorio; servizi igienici annessi a due camere sprovvisti di acqua corrente e con impianto di scarico non funzionante; in tutte le stanze del piano notte la mancanza di dispositivi antinsetto, e di una adeguata manutenzione degli infissi, degli avvolgibili e degli arredi; necessità di una tinteggiatura delle pareti e del soffitto e necessità di dotare il servizio igienico al piano terra s disposizione degli ospiti di asciugamani monouso.

Si apre ora uno scenario drammatico, perché come è facile prevedere non sarà senza conseguenze spostare i sei anziani ospiti, ormai abituati a vivere assieme nella struttura. Inoltre, considerando che i tempi necessari agli interventi dopo lo sgombero sembrerebbero non essere così immediati, la preoccupazione che serpeggia tra i lavoratori e alcuni parenti degli anziani è che una volta chiusa, la Comunità alloggio San Vincenzo non venga riaperta a breve.

Nel frattempo è lecito chiedersi il perché dei mancati interventi richiesti dalla Asl un anno e mezzo fa, che se stati effettuati avrebbero scongiurato l’ormai decretata chiusura della Comunità alloggio.

 

Redazione Isp © Riproduzione riservata


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