Archeologia Mineraria

 Arbus - Al via la tre giorni di archeologia: preistorica, industriale e mineraria,  subacquea

ArcheoStoria Arbus - appuntamento con l’archeologia”, è un'iniziativa sul tema dell’archeologia considerata a tutto tondo, da quella preistorica a quella industriale, passando per quella subacquea: sarà una tre giorni, organizzata dal comune di Arbus presso il Museo Antonio Corda (in via Giardini, 1) e si svolgerà dal 4 al 6 agosto, alle 18.
«Siamo riusciti a lasciarci alle spalle il periodo delle chiusure e affronteremo la tematica dell’archeologia in presenza, finalmente – ha raccontato l’assessore alla Cultura Alessandra Peddis».
L’evento si aprirà mercoledì 4 agosto con L'uomo di S'Omu E S'Orku: la ricostruzione virtuale dell'identità di Beniamino. Interverranno Rita Melis, docente dell'università di Cagliari, direttrice degli scavi del sito S'Omu e S'Orku e Gregorio Oxilia, antropologo fisico, dell'università di Bologna, che parleranno della ricostruzione del cranio di Beniamino, lo scheletro più antico ritrovato in Sardegna nel 2008, nel sito di S’omu e s’Orku, risalente più o meno a 8500 anni fa. Il recupero dello scheletro preistorico si deve alla scoperta fortuita di alcuni ragazzi di Arbus nel 1985 nella spiaggia di Portu Maga.

Archeologia industriale in Sardegna dal settecento al dopoguerra sarà il tema della seconda giornata, il 5 agosto, che tratterà dell’archeologia industriale e mineraria ad Arbus: si parlerà di Montevecchio e Ingurtosu, che saranno le frazioni minerarie protagoniste. Interverranno l'insegnante ed esperto in storia moderna Giuseppe Marras, il geologo Massimo Scanu, lo scrittore ed esperto di aree minerarie, Paolo Fadda, e l'amministratore delegato della Portovesme srl, Davide Garofalo.

Il 6 agosto a chiudere l’evento sarà l'archeologia subacquea: si parlerà del paesaggio culturale marittimo e costiero nell’area di S’omu e S’orku, ad Arbus, con particolare riferimento alle importazioni, produzioni locali e traffici marittimi complessi nel bacino del Mediterraneo. Interverranno interverranno l'archeologa Laura Garau, l'archeologa subacquea Anna Ardu, Bäerbel Morstadt, Sabine Klein e Michael Bode dall'università della Ruhr (Germania), la geologa mineraria e archeologa preistorica Giusi Gradoli, Alexandra Figueiredo (docente di archeologia all'istituto politecnico di Tomar (Portogallo), e Claudio Montero, ricercatore presso Caa Portugal.


«Questo convegno – ha concluso l’assessora Peddis –si inserisce nell’idea di sensibilizzare gli arburesi a conoscere la storia nuragica del territorio. Arbus ha tanti beni archeologici che rappresentano i segni del passaggio delle civiltà nuragiche. Vorrei che ci fosse una economia culturale attorno a questi beni archeologici e lavoreremo in questa direzione: a dicembre 2020 ho anche presentato la mozione sul riconoscimento da parte dell’Unesco del paesaggio culturale della Sardegna che, con enorme presenza di beni archeologici, rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. Ad Arbus si può godere della bellezza delle spiagge e guardando le nostre coste, ad esempio Su Pistoccu, si potrà anche ripercorrere la nostra storia nuragica».
Per partecipare al convegno sarà necessario registrarsi ai seguenti link:

convegno del 4 agosto;
convegno del 5 agosto;
convegno del 6 agosto.

Ai fini del rispetto della normativa anti Covid e a tutela della salute dei partecipanti, i posti disponibili sono 50. I convegni saranno anche trasmessi sul canale istituzionale del Comune di Arbus e su Radio Sky of angel, la web radio dell'associazione di volontariato di Arbus Angeli nel cuore.

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: cartelli sopra il cumulo di sterile dietro alla laveria di Naracauli

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