Gli operai del progetto “Lavoras” di Sardara, occupati a ripristinare i marciapiedi di viale dei Platani, sono entrati in sciopero e si sono recati in Municipio per protestare...

 

Gli operai del progetto “Lavoras” di Sardara, occupati a ripristinare i marciapiedi di viale dei Platani, sono entrati in sciopero e si sono recati in Municipio per protestare contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi e delle casse integrazioni. “Dal 10 marzo non prendiamo un euro e la ditta, dove siamo assunti, dice che il Comune non ha ancora pagato per gli stipendi di maggio”, hanno dichiarato indignati al sindaco Roberto Montisci e all'assessore Andrea Caddeo che, in via del tutto straordinaria, hanno aperto le porte dell'edificio municipale e gli hanno ospitati in sala Giunta.

Uno di loro ha preso la parola per tutti: “Siamo preoccupati. Da mesi, senza un soldo. Non ci hanno dato la cassa integrazione, né lo stipendio di maggio, e oggi è 18 giugno. Come mangiamo?”.

Dichiarandosi dispiaciuto per non aver compreso da subito la gravità della situazione, il primo cittadino ha assicurato di aver “sbloccato l'ingranaggio”, dando incarico immediato per velocizzare il procedimento e liquidare il dovuto.

Ha però precisato: “Le fatture sono state presentate agli uffici comunali in ritardo. Senza contare che, purtroppo, questa emergenza sanitaria ha generato notevoli difficoltà anche nell'organizzazione della macchina amministrativa. Alcuni impiegati lavorano in sede, altri da casa. Si è bloccato tutto”.

Il malcontento ha raggiunto l'apice quando un operaio ha manifestato amarezza e incredulità, prima di andar via dalla stanza. “Sono disperato – è intervenuto – 'È colpa di questo, è colpa dell'altro'. Intanto ci sentiamo abbandonati e trattati come dei burattini”.

Le soluzioni

I sette dipendenti di Lavoras hanno poi avanzato tre proposte risolutive: poter beneficiare dei buoni spesa del Comune (“ancora disponibili”), integrare lo stipendio mensile di circa 400 euro con la legge regionale n. 12 del 08-04-2020 (800 euro), e chiedere un anticipo della cassa integrazione alla banca o alle Poste. “Basterebbe il foglio della domanda all'Inps”, hanno detto. A far da intermediario tra impresa e richiedenti, l'assessore Caddeo che, dopo aver contattato il responsabile, ha riferito: “La ditta assicura che, se il Comune girerà i soldi entro questa settimana, come garantito, gli stipendi di maggio saranno versati subito sul conto dei dipendenti”.

Per la cassa integrazione, invece – continua l'assessore – sembrerebbe un procedimento più complicato. La ditta è disposta a inviare la richiesta ma, per un anticipo alla banca, il lavoratore dovrebbe chiedere all'Inps quanto gli spetta di cassa integrazione, perché la ditta sostiene di non conoscere gli importi, e poi possono presentare domanda per l'anticipo”.

Marisa Putzolu © Riproduzione riservata


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