Atzeni, Sanluri

 Sanluri - A tu per tu con il poliedrico autore, alla presentazione sanlurese di "Avrei voluto scivere"

Definirlo scrittore non è sufficiente: Marcello Atzeni è (anche) tanto altro.
Ieri sera, alla biblioteca comunale di Sanluri Atzeni, giornalista e biologo, ha presentato Avrei voluto scrivere, il suo più recente libro, fresco di pubblicazione.

Si tratta di un testo provocatorio, un invito incalzante alla lettura attiva che sfrutta le potenzialità espressive del linguaggio per accendere la scintilla dell’interlocuzione: «questo libro nasce come reazione alla ricerca di equilibrio tra le cautele imposte dal politicamente corretto e la smodata aggressività comunicativa che i canali social hanno portato all’esasperazione», ha specificato l’autore, il quale, intenzionalmente, ha inserito un intervallo di ben 60 pagine bianche da destinare all’annotazione di riflessioni personali. Questa scelta inaspettata mira a dare ampio respiro ai pensieri del lettore, esercitandolo nei tempi di ascolto e di risposta fondamentali per la partecipazione al dialogo.


Accanto alla scrittura, Atzeni sta portando avanti un progetto parallelo a Baradili, suo paese natale, in veste di direttore artistico della rassegna di cortometraggi I corti nel paese più corto, che riunisce annualmente i talenti più virtuosi del panorama cinematografico isolano.

Peraltro, è proprio a Baradili che è dedicato il documentario Su fragu de s’umbra de ariseu (testi e regia di Marcello Atzeni, riprese e montaggio di Daniele Arca e Antonello Carboni), recentemente proiettato nel piccolo centro dell'oristanese: il film si impegna a restituire dignità al «paese più piccolo della Sardegna, destinato a uno spopolamento irreversibile» come ha ricordato l'autore. La narrazione del documentario, che oscilla tra cronaca e finzione, è costruita su interviste alla comunità locale, che si intrecciano con racconti popolari e curiosità.

Sceneggiatore, quindi, ma c'è dell'altro: Marcello Atzeni non ha difficoltà a vestire anche i panni di speaker radiofonico. Proprio ieri mattina è andato in onda il primo episodio di Tostorrudus, programma trasmesso, integralmente in sardo, su Rai Play Sound.

Gli episodi si propongono di delineare i ritratti di donne e uomini straordinari che, con il loro ingegno e coraggio, hanno influenzato significativamente la storia della Sardegna e non solo. Giuseppe Brotzu è il protagonista della puntata inaugurale e la stagione promette di approfondire numerosi nomi illustri, da Eva Mameli Calvino a Ninetta Bartoli e Pasquale Falqui Cadoni.

Una poliedricità «incollocabile» quella di Marcello Atzeni, come l'ha definita il collega scrittore Matteo Porru, portata avanti all’insegna di una cultura a tutto tondo, le cui numerose declinazioni sono intrise di una leggerezza dal sapore calviniano, e permeate da un profondo amore per la Sardegna.

Sara Bandinu (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)© Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento della presentazione alla biblioteca di Sanluri, con Marcello Atzeni che interloquisce con la giornalista Arianna Concu

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