Montevecchio, 1 maggio 2024

 Guspini - Inaugurata per la Festa del lavoratori, la mostra collettiva chiuderà il 30 ottobre

Polvere della Memoria è la mostra collettiva a cura di Cristian Castelnuovo realizzata da Castia Art in collaborazione con la Miniera Montevecchio, inaugurata questa mattina, giornata dedicata alla Festa dei lavoratori, alla presenza degli artisti.

L’esposizione si trova nei Cantieri di Levante della Miniera di Montevecchio, vicino al Cantiere Anglosarda. L'allestimento, curato da Castia Art, associazione cagliaritana che si occupa di arti visive, sarà visitabile fino al 30 ottobre 2024.

La mostra propone al visitatore un nuovo sguardo sul mondo della miniera, ponendo al centro le persone, gli esseri viventi che vi ruotavano attorno, alcuni dei quali troppo spesso dimenticati, come donne e bambini che hanno vissuto e lavorato in questi luoghi.
L'allestimento della mostra riunisce opere di pittura, scultura, fotografia e diverse installazioni.


«In un'epoca come la nostra che smaterializza e distrugge il lavoro - si legge sul materiale descrittivo della mostra - quei ritratti severi di lavoratrici e lavoratori, sono stati elaborati da Giovanni Sesia, stesi su tavola e sospesi come icone sullo sfondo dorato, che da sempre santifica gli esseri umani e i loro sacrifici. La loro fatica quotidiana è stata rappresentata in forma eroica nella scultura di Andrea Forges Davanzati e in chiave ironica nelle installazioni di Davide Volponi. Da stampe e negativi compromessi dalla trasformazione chimica e fisica dei materiali, il curatore della mostra Cristian Castelnuovo ha fatto affiorare figure sbiadite, prive di identità ma cariche di presenza. Ambienti, stili di vita, desideri e svaghi sono stati descritti da Beppe Fumagalli e interpretati dagli artisti del gruppo cagliaritano Castia, Enrica Badas, Paola Falconi, Francesca Sorrentino, Romeo Pinna, Josto Mura, Alberto Masala, Carlo Cicci Borghi, Carlo Nieddu Arrica. Polvere della memoria esprime la speranza che Montevecchio e tante altre località non finiscano come la Macondo di Cent'anni di solitudine, "Spianata dal vento e bandita dalla memoria". Luoghi di sofferenza e fatica, le miniere sono state anche laboratori di nuove politiche urbane e sociali e oggi possono essere “spazi del possibile”, in equilibrio tra passato, presente e futuro».

Tra le installazioni una dedica anche agli animali: la collezione Canàriu di Josto Mura, ricorda il canarino delle miniere, che accompagnava i minatori in profondità e la cui buona salute era indice di un'aria che fosse respirabile anche per i lavoratori.

Un Primo maggio, quello della miniera di Montevecchio che ha raccontato le storie emblematiche di persone che affrontavano la fatica e i pericoli di un'attività che si svolgeva nelle viscere della terra: lavoratori che fino al secolo scorso hanno contribuito a rendere grande il Medio Campidano.

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Foto in evidenza e seguenti: alcuni scatti dell'esposizione

Montevecchio, 1 maggio 2024

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