Davide Costa

 Sanluri - Il creatore di “Sardu” porta il futuro in classe

«ll futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni», disse a un comizio l’ex first lady americana e attivista per i diritti civili Eleanor Roosvelt. Un suggerimento e uno stimolo a non arrendersi nonostante le difficoltà, ma anche un messaggio positivo a credere nelle proprie idee e progetti. Così è stato anche per Davide Costa, informatico di Sanluri, che ha inseguito e realizzato il suo sogno, contro tutto e tutti.

Il suo grande interesse per l’informatica l’ha spinto a realizzare nel 2008 un software innovativo diffuso poi in tutto il mondo: Sardu (Shardana Antivirus Rescue Disk Utility), che consente di creare una chiavetta usb dalla quale è possibile avviare il Personal Computer per installare sistemi operativi come Windows e Linux, effettuare scansioni antivirus, recuperare dati.

Ex agente di commercio e ragioniere, Costa, che è appassionato anche di archeologia e storia sarda, in particolare del popolo Shardana, ha saputo ribaltare il suo presente. E anche il suo passato di studente sottovalutato dai professori delle scuole medie, che consigliarono ai suoi genitori di iscriverlo a un indirizzo professionale, in quanto a loro parere, non in grado di studiare materie tecniche.

«La passione per l’informatica mi ha sempre accompagnato ed è diventata negli anni parte integrante della mia vita, Sardu mi ha dato tante soddisfazioni e mi ha fatto dimenticare tutte le delusioni e le ingiustizie subite. Avere poi fatto conoscere la Sardegna in ogni angolo del globo è stata per me una gratificazione immensa», ha raccontato Davide Costa.


Accanto all’idea del MultiBoot Usb (dispositivo capace di avviare il Personal Computer con differenti sistemi operativi, ndr) nasce anche quella di aiutare i più piccoli: Sardux (una distribuzione Linux in versione educational orientata all'apprendimento, ndr), adatta ai bimbi da tre anni in su, dalla quale è nato il progetto Sardu pro pipius che racchiude delle semplici e sicure attività di coding (programmazione informatica) e robotica educativa pensate per bambini e ragazzi. La presenza in aula di piccoli robot è stimolante per i piccoli studenti e funge da approccio pedagogico per l’apprendimento.

Il coding utilizzato come strumento didattico, consente di concretizzare l’immaginazione, favorisce la capacità di risolvere i problemi e consente ai piccoli studenti di interagire e relazionarsi ad altri soggetti, per sviluppare progetti in comune.

«Nei giorni scorsi sono stato nelle scuole primarie di Villanovafranca, Vallermosa e Silius: abbiamo programmato gli Edison, le schede MicroBit, fatto ballare Alpha15 (sistemi integrati per la formazione informatica e robot programmabili, ndr), ma soprattutto ci siamo divertiti. E’ sempre emozionante vedere i bimbi gioiosi e pienamente coinvolti nel progetto, mi fanno sentire uno di loro, il mio intento è quello di trasferire felicità e passione», ha concluso Davide Costa.

Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Davide Costa durante un laboratorio scolastico di robotica (foto pagina facebook Sardu pro pipius)

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