Modello 730

di Mauro Marino, esperto in economia

Come ogni anno a primavera quasi tutti gli Italiani si apprestano a compilare la propria dichiarazione dei redditi da trasmettere all’Agenzia delle Entrate.

Fino agli anni 70 il sistema fiscale italiano era basato su una impostazione caratterizzata da prelievi sul reddito di tipo cedolare e da una forte prevalenza dell’impostazione indiretta. Poi con la riforma del 1973 sono state create le due più importanti imposte che ancora oggi sono in vigore l’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche e l’Iva l’imposta sul valore aggiunto.

Semplificando molto possiamo dire che in Italia i tributi si dividono in imposte e tasse. E le imposte a loro volta si dividono in imposte dirette e imposte indirette. Le imposte dirette sono le imposte che riguardano la capacità contributiva del soggetto (Irpef), quelle indirette sono quelle gravanti sui consumi (Iva). Le tasse, invece, sono dei tributi pagati dai cittadini per usufruire di particolari servizi.

In Italia vige il sistema dell’autotassazione. In pratica ogni cittadino deve presentare in primavera per via telematica ogni anno una dichiarazione dei propri redditi percepiti nell’anno solare precedente all’Agenzia delle Entrate, che ne verificherà l’esattezza.
La principale modifica nell’ambito della dichiarazione dei redditi avvenne nell’anno 1993 quando fu istituito il mod. 730, che è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e interessa oltre 20 milioni di contribuenti. E’ un modello semplificato con il vantaggio che l’eventuale rimborso a cui si ha diritto avviene direttamente in busta paga o sul rateo della pensione pochi mesi dopo la presentazione. In precedenza, invece, il rimborso avveniva in genere non prima di quattro/cinque anni.

Allo stesso modo se il contribuente deve versare qualcosa all’erario, le somme gli saranno trattenute direttamente in busta paga o pensione. Nello stesso anno 1993 sono stati anche istituiti i Caf, Centri di Assistenza Fiscale. Sono operatori che compilano per conto del cittadino tutta una seria di incombenze fiscali comprese le dichiarazioni dei redditi. La maggior parte dei Caf è rappresentato da organizzazioni sindacali e associazioni di categoria.

Di pochi anni fa è un’altra innovazione, la cosiddetta dichiarazione precompilata. Utilizzando lo Spin (Sistema Pubblico Identità Digitale) si può entrare in una specifica area del sito dell'Agenzia delle entrate dove si trova il mod. 730 di ogni contribuente, già precompilato.
In caso di non completezza o inesattezza dei dati questo può essere modificato direttamente dal contribuente che poi lo ritrasmetterà on line.

E’ un sistema molto comodo per il cittadino ma in Italia stenta a decollare pur essendo completamente gratuito. Probabilmente le persone che non sono molto pratiche hanno paura di sbagliare e infatti accedono a questo servizio poco più del 15% dei contribuenti.

Da due anni a causa del Covid la procedura per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativamente a chi presenta il Mod. 730 è stata spostata in avanti, fino al 30 settembre. Questo allungamento dei termini per la presentazione ha dato respiro ai vari Caf che adesso possono spalmare gli appuntamenti da maggio a settembre, ma questa dilazione nel tempo della presentazione del Mod. 730 ha inevitabilmente fatto slittare anche il periodo in cui si riceveva il rimborso.

Poiché il rimborso segue le tempistiche in base alla presentazione, si consiglia a chi deve dedurre interessi sul mutuo, spese mediche, ristrutturazioni edilizie, spese scolastiche per i figli ecc. di espletare questa incombenza il prima possibile così da poter ottenere il rimborso già durante l’estate.

Mauro Marino, esperto in economia © Riproduzione riservata

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