Lettera

 Gonnosfanadiga  Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un cittadino gonnese

Egregio signor sindaco di Gonnosfanadiga,
è sperabile che lei riesca a trovare un posto fra le grandi personalità della nostra cittadina: come il sindaco che è riuscito a sistemare e a riorganizzare il comune di Gonnosfanadiga, da lei definito in più di un’occasione allo sfascio. Entrerebbe di diritto nella storia del nostro paesello.

L’entusiasmo, la voglia di fare e i buoni propositi manifestati in campagna elettorale, erano tali da infondere grande ottimismo in tutti i nostri concittadini; da qui l’eclatante risultato elettorale, quasi plebiscitario; forse non mi crederà, ma, pur non avendo votato per la sua lista, mi creda, nutro una fievole speranza che le promesse a suo tempo fatte possano realizzarsi. Per il bene del nostro amatissimo paese. Speriamo bene.

I gonnesi, senza dubbio molto pazienti e tolleranti, ancora non hanno perso tutte le speranze e attendono da lei grandi cose, perché il suo operato si possa differenziare dai modestissimi risultati raggiunti dai suoi predecessori.

Speriamo che qualche cosa di più importante della costituzione del comitato pro grotta Gradinata, delle suonate di primavera e dei rattoppi nella chiesa S. Barbara possa ancora accadere nella nostra cittadina, e penso alla salute pubblica, lavoro, strade, verde, opere pubbliche, parco Perda de Pibera ecc.

I gonnesi non ne possono più di sentire sindaci e amministratori piangersi addosso e dire: «La colpa è dell’amministrazione precedente». Basta, per favore.

I suoi concittadini le chiedono, dottor Floris: «è forse troppo presto per intravedere qualche, pur minimo, risultato sulle promesse fatte in campagna elettorale da lei e dalla sua squadra?»


I primi cento giorni dall’insediamento, generalmente fotografano e danno le giuste indicazioni per capire se la partenza è buona e non è una falsa partenza. Qualcosa di più concreto di semplici progetti e buoni propositi si dovrebbe già vedere. Credo.

I gonnesi, signor sindaco, aspettano con ansia di poter scoprire le sue qualità e quelle dei suoi collaboratori; quelle qualità tanto magnificate dai suoi sostenitori in campagna elettorale.

Siamo una comunità, per cultura, da sempre disciplinata, ubbidiente e tollerante, cominciamo però ad essere stanchi di sentirci dire che le condizioni del nostro amatissimo paese sono allo sfascio e che la colpa (a torto o a ragione, non voglio entrare nel merito) è: ora dei dipendenti comunali che remano contro, ora della burocrazia, ora delle, non meglio precisate, mani legate.

La maggioranza dei gonnesi ha votato per la sua persona e la sua compagine proprio perché spera che voi riusciate a risanare l’abbandono del comune, per questo e solo per questo motivo gli elettori hanno voluto sulla poltrona più alta del Municipio lei, dottor Floris; a voi spetta il difficile compito di trovare le risorse economiche e politiche (penso cervelli) perché la nostra cittadina possa avere finalmente un’aspettativa di vita dignitosa, e non da terzo mondo.

Lei, signor sindaco, è troppo esperto e navigato per non capire che l’impegno che ha di fronte non è di poco conto e che tale responsabilità richiede il massimo della sua attenzione. Il compito è arduo perché, come sa, il disastro amministrativo è epocale.

Non pensi dottore che i suoi compaesani siano così sprovveduti da non capire l’arduità del compito che vi attende, capiscono benissimo che il fardello è pesante, ma i quasi 2000 voti da lei incassati dimostrano quanta fiducia hanno i nostri paesani nella sua persona.

Coraggio dottore, vi aspettiamo con fiducia. E attenzione!


Lettera firmata

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