Gli "speciali" di Intro - In visita all'artista che racconta Sanluri con i graffiti
La proprietà di Antonio Porru si trova in periferia, poco distante dal campo dove ogni due anni viene svolta la rievocazione storica de Sa battalla.
È una giornata ventosa, la sua casa sorge fiera su una piccola collinetta esposta alle correnti. Entrando nell’ampio giardino si capisce subito di non essere in una residenza qualunque, perché alcune sue opere abbelliscono lo spazio esterno.
Arriva prima la sua compagna Rita con i due cagnetti e poi giunge anche Antonio Porru. L’attenzione, appena si entra nella loro casa, è catturata dalle numerose opere orgogliosamente appese alle alte pareti in pietra. L’accoglienza è calorosa, sul tavolino della zona giorno arrivano ciambelle e caffè caldo e la conversazione scivola piacevolmente su argomenti legati alle produzioni artistiche della Sardegna. Arricchiscono l'incontro con i loro interventi Mattia Curridori, operatore culturale che attualmente collabora con l'artista alla realizzazione di un progetto, e il figlo Amedeo Porru, e gli aneddoti non tardano ad arrivare.
La nascita dell’artista
Antonio Porru ricorda il suo percorso formativo: da ragazzo ha studiato alla scuola d’arte di Oristano, per un periodo è stato anche un maestro d’arte ma poi ha scelto di dedicarsi esclusivamente alle sue produzioni. Nasce come pittore e solo da cinquantenne si dedica ai graffiti, che realizza attraverso fasi ben definite: prima l'applicazione di un intonaco grezzo sulla parete, poi l'incisione vera e propria, con un chiodo (che porta sempre in tasca anche quando non lavora), successivamente passa il bianco e infine applica gli altri delicati colori.
Le incisioni
«In arte non si inventa nulla» afferma Porru, che precisa di realizzare semplicemente delle “incisioni rupestri”, un po' come facevano i nostri antenati dentro le caverne; Le sue opere sono racconti evocativi, nulla di forzato o folcloristico ma linee che in modo snello celebrano le storie di chi nella storia non ci è entrato, come il maniscalco del paese o il contadino.
Un dono d’amore a Sanluri
Porru non ama le esposizioni e le mostre itineranti, si definisce un «artista locale che desidera universalizzare il luogo in cui realizza le sue opere», il suo lavoro è dedicato benevolmente a Sanluri con il forte desiderio di riqualificare il paese attraverso «correzioni estetiche» date dal suo contributo di incisioni sui muri, con la speranza che le sue opere restituiscano la storia sanlurese meno raccontata: quella delle persone laboriose e resistenti.
Le sue incisioni nei muri di Sanluri sono circa 30 e possono essere esplorate attraverso un itinerario urbano che, se fosse fruibile in maniera continuativa attraverso visite guidate o mappe che guidano il visitatore, rappresenterebbe, insieme ai già esistenti poli culturali (Castello, Museo del Pane, Museo dei Frati Cappuccini) un ulteriore attrattiva turistica per Sanluri.
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Veronica Murgia
Immagine in evidenza: il laboratorio di Antonio Porru
Di seguito: l'artista, nella sua casa e il chiodo utilizzato per le incisioni