Assemblea a Villacidro, 7 agosto 2024

 Villacidro - Sardegna - L'Isola si ribella, ma i giovani tacciono

Negli ultimi mesi, le pagine dei quotidiani cartacei e online non parlano d’altro: speculazione energetica in Sardegna.
Le proteste si sono intensificate durante lo sbarco nel porto di Oristano dei componenti delle pale eoliche, dove un presidio di attivisti ha cercato di bloccarne l’arrivo: parti di mastodontiche costruzioni, che si ergeranno fino a 200 metri d’altezza, alterando il paesaggio sardo.

Il presidio di Oristano ha innescato una serie di eventi e mobilitazioni in tutta l’isola. Partecipare attivamente alle numerose iniziative contro la speculazione energetica, che sta minacciando il paesaggio e l’identità della Sardegna, è un’esperienza intensa, ma, talvolta, sconfortante.

In queste settimane, ho preso parte a manifestazioni, assemblee e incontri pubblici, dove si discute con fervore dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali dell’isola, senza considerare l’impatto negativo sull’intero territorio.

Ogni incontro è un’occasione per ascoltare la voce infuocata delle comunità locali, raccogliere gli interventi di esperti e attivisti e fare tesoro delle parole provenienti da cittadini preoccupati e determinati a difendere la propria terra. Eppure, in mezzo a tutto questo fervore, non posso fare a meno di constatare con tristezza che la voce dei giovani è, se non quasi del tutto assente, in grande minoranza.


Nonostante si tratti di una causa che riguarda profondamente il futuro della Sardegna, le nuove generazioni sembrano distanti, disinteressate, forse semplicemente assenti. Questo silenzio assordante solleva una domanda fondamentale: perché i giovani non partecipano?

L’ipotesi più plausibile potrebbe risiedere nella disillusione o nell’indifferenza verso forme di protesta ormai stantie. La maggior parte dei giovani, cresciuti in un’epoca digitale, potrebbe non sentirsi rappresentata da queste modalità di mobilitazione e preferire invece forme di attivismo più moderne, come le campagne online o le iniziative individuali.

Di fronte a questa allarmante situazione, è cruciale trovare modi per coinvolgere le nuove generazioni in questa lotta. Potrebbe essere utile creare spazi di dialogo più inclusivi, che utilizzino linguaggi e strumenti a loro più familiari, come i social media o la partecipazione a eventi culturali e artistici, che li possano sensibilizzare e rendere maggiormente protagonisti. È necessario che le giovani generazioni comprendano che la partecipazione attiva non solo è possibile, ma è fondamentale per garantire che la transizione energetica sia equa e sostenibile.


La strada è in salita, ma il coinvolgimento dei giovani è essenziale. Solo attraverso un dialogo intergenerazionale potremo sperare di costruire un futuro in cui sviluppo e tutela del territorio vadano di pari passo. È necessario lavorare insieme, con determinazione e creatività, affinché anche le nuove generazioni si sentano parte integrante di questa battaglia.

Solo così sarà possibile immaginare un domani in cui la Sardegna sia un modello di sostenibilità, non solo energetica, ma anche sociale e culturale.

Erica Pittau (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: una recente assemblea pubblica sulla speculazione energetica, tenuta a Villacidro

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