Module per le imposte

di Mauro Marino, esperto in economia

Il mondo dell’informazione è davvero strano. Quando arriva una notizia più importante di un’altra prende il sopravvento e della vecchia non si parla quasi più.

E’ assolutamente ovvio che con quello che è successo in questo anno e mezzo tutti i giornali e tutte le TV siano occupate dalla pandemia, ma il fatto che un argomento non sia più in prima pagina non vuol dire che il problema sia risolto. Sto parlando della lotta all’evasione fiscale.

Sono stato per 40 anni dipendente dell’Agenzia delle entrate e per ogni governo che succedeva al precedente questo argomento era uno dei punti fondamentali. Soprattutto dal 2010 in poi c’è stato un forte impulso in questa direzione e gli Uffici erano messi continuamente sotto pressione per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Questo dell’evasione è un cancro della società italiana, che si trascina da decenni e che non si riesce a debellare. Secondole ultime stime pesa per circa 120 miliardi di euro l’anno. C’è quella da lavoro nero, da economia criminale, c’è l’evasione di società di capitali, quella delle big company, e quella operata da lavoratori autonomi e piccole imprese.

Esiste un modo abbastanza facile per ridurre l’evasione da mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali. Si può effettuare mediante il famoso contrasto di interessi. Ti chiedo la ricevuta e la fattura perché la posso detrarre in sede di dichiarazione dei redditi. E’ già stato fatto nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie e nel caso di spese mediche. Si potrebbe estendere tale pratica a quasi tutte le spese sostenute.

Poi è necessario implementare il ricorso a pagamenti elettronici, ma senza ricorrere a cashback o lotterie che sono costosissime. I cittadini dovrebbero abituarsi a eliminare progressivamente il contante almeno per alcuni tipi di spesa. E’ un fatto culturale che trova, soprattutto in certi ambienti, difficoltà ad essere applicato.

Molto più difficile da sconfiggere è l’evasione derivata da economia criminale, attività illecite gestite da Camorra, mafia, ‘ndrangheta, che generano annualmente decine di miliardi di euro.C’è poi l’evasione da grandi società multinazionali che operano su diversi stati e hanno le sedi legali dove esiste minore tassazione e dove dovrebbero essere concentrati gli sforzi dell’Agenzia delle entrate, la quale è già riuscita per esempio a incassare quasi un miliardo di euro da colossi come Apple, Google, Amazon, Facebook, ma comunque ben poca cosa rispetto al reale fatturato generato in Italia.

Se solo si riuscisse a recuperare la metà di quanto complessivamente evaso in Italia in un anno si potrebbe, per esempio, mantenendo la progressività delle aliquote così come indicato nell’art. 53 della Costituzione, diminuire le imposte a tutti gli italiani, operando una rimodulazione delle aliquote Irpef e inoltre estendere l'area di esenzione della tassazione fino a 12 mila euro annui. Inoltre, si potrebbe mettere mano alla riforma previdenziale che tanto assilla milioni di cittadini e infine dare un forte impulso alla sanità territoriale che è quella che è stata più carente e che ha sofferto di più in questa terribile pandemia.

Mauro Marino, esperto in economia © Riproduzione riservata

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