Guspini - Fatica e riconoscenza nell'omaggio scultoreo alla Storia mineraria guspinese
Una riflessione sul lavoro dei minatori attraverso l'arte scultorea: questo il dono fatto al Comune di Guspini da Salvatore Marrocu. Le 3 opere, la cui donazione ufficiale è stata celebrata il primo settembre scorso, sono esposte a Montevecchio nell'antico edificio minerario, e la loro collocazione definitiva sarà al Museo del minatore, attualmente in fase di ristrutturazione.
Salvatore Marrocu risiede oggi a Oristano ma non ha certo dimenticato la sua provenienza guspinese: «Ho sempre pensato di fare qualcosa di significativo per il mio paese d’origine, a cui volevo dimostrare il mio forte attaccamento. Insegnando discipline artistiche è stato naturale pensare a un contributo di questo tipo». Un’opportunità capitata nel 2022, ma sfumata presto: «L’occasione si presentò quando incontrai il pittore Cici Peis. Parlando di arte e vecchi ricordi di Guspini, nacque l’idea su una mostra dedicata ai minatori, allo sfruttamento minorile e femminile in miniera. Purtroppo, non siamo riusciti a concretizzare il progetto a causa della drammatica e improvvisa dipartita del caro Cici».
Le opere pensate per la mostra avevano tuttavia nel frattempo preso vita. Così Marrocu decise di proseguire nell'intento, spronato dal legame con la sua terra: «Non ho abbandonato il desiderio di lasciare un contributo del mio impegno artistico. Ho iniziato a fare ricerca per concretizzare l’immagine formatasi nella mia mente, basata sul fortissimo legame con lo spirito dei luoghi minerari. Mi sono convinto che le opere prodotte per la mostra non potevano andare disperse, anzi, alla luce di quanto accaduto il lavoro ha assunto uno scopo ancora più nobile».
Sono una scultura e due pale le opere che donate dall'artista a Montevecchio. La prima raffigura un bambino minatore segnato dalla fatica nonostante la giovane età, e rappresenta uno spunto di riflessione sul lavoro minorile, mentre le altre due vedono i minatori durante il lavoro e al ritorno dalla miniera attraverso la Gabbia: «Ho voluto immortalare - ha spiegato l'artista - un momento nevralgico, in cui i minatori riemergono dai pozzi minerari con un rudimentale montacarichi denominato Gabbia. La smorfia del volto e gli occhi socchiusi perché disabituati alla luce solare creano un'immagine di quasi malinconica rassegnazione, unita alla rasserenante gioia per il ritorno alla luce del sole e alla vita».
Una donazione di cuore dell'artista, tanto entusiasta per avere contribuito a rafforzare la memoria storica di Guspini: «Porterò con me - ha commentato Marrocu –ogni istante della realizzazione e del conferimento ufficiale delle opere dedicate ai minatori del mio paese e ai cittadini tutt'oggi nutriti dai riflessi della cultura mineraria. Posso ritenermi soddisfatto come ex cittadino di Guspini, artista e uomo che ha realizzato un obiettivo importante e un sogno, da tempo nella mia immaginazione. Questo è sempre stato parte della mia indole: potermi adoperare per essere utile agli altri, all'ambiente e alla memoria storica del mio adorato paese».
Chiara Medinas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: Salvatore Marrocu durante la cerimonia di donazione
Di seguito, alcuni particolari delle opere che evocano scene di lavoro dell'ambiente minerario