Reperto

Siddi «La scoperta sarà valorizzata degnamente», nonostante il rinvio del convegno previsto per oggi

Bisognerà attendere ancora per divulgare con maggiore solennità la scoperta avvenuta a Siddi, che attesta come i nuragici furono i primi produttori di vetro del Mediterraneo.
Si sarebbe tenuto proprio oggi, ma è stato rinviato a data da destinarsi a causa della recrudescenza della pandemia, il convegno di presentazione del progetto internazionale che include le Università di Cagliari e di Cardiff, in Gran Bretagna, e il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, oltre al Comune di Siddi e gli archeologi che hanno diretto lo scavo e lo studio dei materiali.

Sarebbe stata un’importante ribalta mediatica e per la straordinaria scoperta divulgata il 18 luglio scorso, dopo che nel sito nuragico di Sa Conca ‘e Sa Cresia, il nuraghe a corridoio situato sulla Giara di Siddi, è stato identificato un abitato risalente alle prime fasi di sviluppo della civiltà nuragica in Marmilla (1700-1500 a.C.), contenente evidenze di produzione primaria di materiali vetrosi, la più antica testimonianza nel bacino del Mediterraneo e in Europa.

La scoperta è attribuibile al rinvenimento di un crogiolo (un contenitore per la fusione del vetro) quasi integro, realizzato a mano con argille locali, contenente tracce di una sostanza biancastra nella sua parte interna che, con grande sorpresa di tutti, all’analisi chimica non distruttiva è risultata essere vetro. Sono stati rinvenuti inoltre, diversi frammenti di crogioli contenenti residui vetrosi sulle superfici interne, scorie di lavorazione del vetro di colore verde o nero, ossi di animali rivestiti da materiale vetroso di colore turchese e i resti di una fornace di fusione del vetro con residui di sabbie vetrose al suo interno.
Anche la materia prima per la produzione di vetro, ciottoli di quarzo arrotondato e a spigolo vivo, è stata rinvenuta abbondante in tutta la stratigrafia del sito, assieme a macine a sella e pestelli in quarzo lavorato.


Per Marco Pisano, sindaco di Siddi: «si tratta di una scoperta sensazionale che darà lustro a Siddi, alla Marmilla e alla Sardegna, per la quale devo ringraziare gli archeologi Mauro Perra, Emily Holt e Giusi Gradoli per l’impegno, la passione e la lungimiranza scientifica e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna per la sapiente regia e la fattiva interazione con le istituzioni. Quando abbiamo iniziato gli scavi nel lontano 2009, sapevamo che il nuraghe Conca ‘e Sa Cresia avrebbe riservato interessanti sorprese, ma senz’altro non di questa caratura».

Nonostante l’annullamento del convegno previsto per oggi e il suo spostamento a una data ancora da definirsi, il sindaco Pisano ha aggiunto: «ci impegneremo a fondo affinché questa scoperta, simbolo di una civiltà altamente evoluta, venga fatta conoscere al mondo e valorizzata in tutte le sue forme. Soprattutto profonderemo il nostro impegno, perché la stessa sia foriera di buoni risultati che possano contribuire al miglioramento delle condizioni socioeconomiche della comunità e del territorio».

T. Giada Podda © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il crogiolo per la fusione del vetro ritrovato a Siddi


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