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Michela Anedda

 Villacidro - Sardegna - Ospite di Atzeni e Floris, nella nuova trasmissione sui sentieri selvaggi del cinema sardo

Sarà un viaggio alla scoperta del cinema, la nuova trasmissione radiofonica di Radio Rai Sardegna. Lunedì 4 novembre, alle 12,25, il giornalista, scrittore ed esperto cinefilo Marcello Atzeni, in compagnia di Antioco Floris, docente di cinema all’Università di Cagliari, accompagneranno gli ascoltatori nei sentieri selvaggi del cinema sardo con la prima delle dieci puntate de Is moris arestis de su cinema sardu.

Il programma, interamente in lingua sarda, è ideato e scritto dagli stessi Atzeni e Floris, con la regia di Donatella Meazza, e racconterà storie e personaggi che ruotano attorno al mondo cinematografico: scenografi, scrittori, attori, musicisti e registi.

La prima puntata ospiterà il regista Tommaso Mannoni che parlerà del suo ultimo film Il sogno dei pastori, Enzo Cugusi operatore culturale ideatore della rassegna Visioni Sarde e la giovane regista d’animazione Michela Aneddavillacidrese.

Un viaggio appassionato sul cinema e sulla cultura sarda, che affonda le radici nelle tradizioni, nei segreti e nei misteri della settima arte. Parlando di eventi inspiegabili e storie ricche di fascino, magari dalle sfumature dark, Michela Anedda con i suoi personaggi animati riesce a trasportare lo spettatore nei meandri magici di un mondo sospeso tra contemporaneità e tradizione.


Laureata in disegno industriale all’Università di Sassari, Anedda ottiene un Master of Arts in Animazione all'Edinburgh College of Art. Nel 2013, dà vita al suo primo cortometraggio narrativo, Cogas, selezionato in numerosi festival cinematografici nazionali e internazionali e vincitore del premio Best Italian Animation Sff.

«Tutto nasce dalla passione per le storie in generale - ha raccontato Michela Anedda - da tutto ciò che fondamentalmente non ha una spiegazione logica e che è avvolto dal mistero. Nascono così le storie: Cogas, le vecchie signore molto note nel mio paese, un po’ streghe e un po’ vampiro, dai poteri magici che incutevano paura, Blu, un angelo della morte frustrato perché vive nell’isola dei centenari, e Faulas, filastrocche divertenti in lingua sarda e in rima, pensate principalmente per insegnare il sardo ai bambini ma anche allepersone della mia generazione».


I suoi film sono stati realizzati con la tecnica stop motion, ampiamente utilizzata in passato, prima dell’avvento della grafica computerizzata, ma tuttora viva, come dimostrano alcune fortunatissime e famose pellicole: Shaun vita da pecora, La sposa cadavere e Wallace & Gromit. La stop motion è una tecnica di animazione che impiega oggetti inanimati ma progressivamente mossi, spostati e fotografati a ogni loro cambio di posizione. Un lavoro minuzioso e laborioso legato all’abilità artigianale, in cui occorre tanta pazienza ma che regala unicità ai prodotti d’animazione. Basti pensare che per un secondo di animazione occorre scattare più di venti fotografie.

«Ora sto girando un cortometraggio intitolato Chitu, che ho scritto assieme a Sara Corbioli, con la direzione artistica di Luca Tuveri e con la produzione Flora’s room. Il film prende ispirazione dalla leggenda di Su boe erchitu e parla di un mostro che comunica gridando con la sua padrona, una strega asociale», ha concluso Anedda.

Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Michela Anedda

Di seguito: Marcello Atzeni con Toni Servillo

Marcello Atzeni con Toni Servillo

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