Bocciodromo Serramanna

 Serramanna Rigoli e accosti all’insegna dell’inclusione

Andare a pallino con aggregazione e inclusività è stata la mossa vincente della Bocciofila di Serramanna.
Quando in paese, nel 1988, prese il via la passione per lo sport delle bocce, il campo da gioco era all’aperto e fronteggiava proprio l’attuale struttura coperta dove si allenano gli atleti dell’Asd Circolo bocciofilo di Serramanna.

Attraverso il patrocinio del Comune e all’interesse che sempre più persone mostrano verso questo sport, l’associazione, che nel 2019 ha riorganizzato il direttivo, continua ad aggiungere piccoli e grandi traguardi al proprio curriculum.

«Abbiamo deciso - ha spiegato Simona Garau, la nuova presidente dell'associazione - di tenere aperto tutti i giorni, estate e inverno, così facendo abbiamo permesso a chiunque abbia deciso di prendere parte al gioco di avere maggiori possibilità di incontro. Spesso ci si intrattiene ai campi anche dopo aver terminato il proprio allenamento».

La struttura, di proprietà del Comune, offre ampi spazi che favoriscono la convivialità; un piccolo parco all’accesso, degli spalti interni e un piccolo punto ristoro incorniciato dai numerosi trofei raggranellati nella trentennale attività.

«Quest’ultimo anno, in particolare - ha raccontato il vice presidente Luciano Luccarini - abbiamo raggiunto delle vittorie molto importanti sia a livello regionale sia nazionale. Giochiamo tutti, anche noi del direttivo. La partecipazione è aperta e solidale e anche se in campo la competitività è tangibile restiamo comunque una squadra».


Ai giochi partecipa attivamente la categoria Special Team di cui fanno parte atleti, appunto, speciali: sportivi con disabilità fisiche e/o cognitive e senza distinzione di età, genere ed estrazione sociale. «Sentendosi parte di una squadra unica - ha spiegato Simona Garau - sono sempre pronti a sostenersi a vicenda e alle gare sono quelli che si infervorano maggiormente».

Ai campi sono presenti anche gli accompagnatori dello Special Team. Giancarlo Tendas, educatore, ha raccontato i benefici che ha potuto misurare nell’atteggiamento dei ragazzi: «Inizialmente le pulsioni di irascibilità potevano sfociare facilmente in momenti di scontro. Poi con il trascorrere del tempo, potendo misurarsi con le regole del gioco condiviso, alcuni di loro hanno potuto apprendere come gestire questo temperamento, moderandolo e imparando quindi a stare con tutta la squadra».

A breve la presidente partirà con la delegazione sarda per i campionati femminili italiani «una parte delle spese - ha concluso Garau - è coperta dalla Fib (Federazione Italiana Bocce) mentre la restante dall’associazione stessa. L’obiettivo per il futuro è quello di continuare a crescere e portare sempre più persone ad appassionarsi a questo sport così inclusivo, socializzante e praticabile da tutti».

Ilaria Piras © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il bocciodromo di Serramanna

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