San Gavino - Sardegna - Il racconto e i ricordi di Tore Melis, a Sanremo con gli Isola Song nel 2001
Carlo Conti ha parlato. Svelati i nomi dei partecipanti al prossimo Festival di Sanremo, nessun cantante sardo risulta calcherà il palco dell’Ariston.
Eppure nelle settantaquattro edizioni della kermesse sanremese sono diversi gli artisti che hanno portato l’Isola a Sanremo. Il primo, nel 1965, fu Vittorio Inzaina di Telti, poi nel 1968 fu la volta di Marisa Sannia di Iglesias. Nel 1970 Angelo Sotgiu, componente dei Ricchi e Poveri, originario di Trinità d’Agultu, nel 1977 i Collage dei fratelli Fazzi da Olbia. Nel 1998, dopo aver vinto Castrocaro, il gruppo dei sassaresi Ice, nella sezione nuove proposte, propose una canzone in sardo scritta da Piero Marras. Nel 1991, assieme a Pierangelo Bertoli, incantarono il pubblico i Tazenda con Spunta la luna dal monte. Nel 1993 Mariagrazia Impero di Calangianus e nel 2001 la band degli Isola Song. Marco Carta e Valerio Scanu, rispettivamante di Cagliari e La Maddalena nel biennio 2009-2010 vinsero la manifestazione. Nel 2013 Ilaria Porceddu di Assemini si aggiudicò la seconda piazza di Sanremo Giovani. Nel 2015 fu la volta di Bianca Atzei, originaria di Siamanna, mentre nel 2018 Alessandro Mahmood di Orosei vinse la competizione riservata ai giovani, per poi ripetersi altre due volte, nel 2019 e nel 2022, nella categoria big.
Ma non sono solo le vittorie a lasciare il segno. Gli Isola Song riuscirono a creare da generi musicali diversi, la musica etnica, la musica classica, il pop e la deejay music, un sound che colpì tutti gli addetti ai lavori. La band dei fratelli Tore e Giuseppe Melis e Massimiliano Podda di San Gavino Monreale, e Rocco Melis, di San Vito, diede vita ad un originalissimo stile musicale.
«Volevamo a tutti i costi - ha raccontato Tore Melis, voce, autore, polistrumentista e anima degli Isola Song - fare conoscere le nostra musica. Non ci siamo mai abbattuti nemmeno quando, nel primo anno di Accademia, ci dicevano che la nostra musica era un minestrone. Siamo stati i primi a portare le launeddas, non campionate, sul palco di Sanremo».
La band nel 2000 vinse il premio “Mia Martini”a Bagnara Calabra e qualche mese dopo l’Accademia della canzone a Sanremo.
«La musica è bella e spietata, non è facile emergere, è necessaria tanta tenacia e tanta gavetta. Oggi tutto appare più semplice, i talent possono regalare notorietà e successo, ma il più delle volte è un fuoco di paglia. Mancano, purtroppo, le cantine dove noi giovani suonavamo e ci divertivamo come matti», ha aggiunto Melis.
Proseguende, Giuseppe Melis ha accompagnato Rita Pavone nei suoi tour, mentre Tore ha all’attivo diverse tournée con Donatella Rettore e Nek.
«Sanremo è l’epicentro della musica, ti cambia la vita, è una sensazione unica che mi porterò dentro per sempre. Ci siamo trovati catapultati in un mondo fantastico; avere dietro un’orchestra, trovarsi nella stessa stanza con artisti come Elisa, Anna Oxa, Giorgia e i Matia Bazar o parlare con produttori discografici come Caterina Caselli e Mara Maionchi sembrava un sogno. Ai giovani consiglio sempre di osare, di proporsi e di non mollare mai. Molti artisti, hanno un’umiltà inimmaginabile, qualche tempo fa ho conosciuto Massimo Luca, storico chitarrista, tra gli altri di Lucio Battisti, Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini e Gianna Nannini, paroliere e arrangiatore (suoi i brani Destinazione Paradiso e La mia storia tra le dita), produttore (Biagio Antonacci, Geradina Trovato e Fabrizio Moro): ci ha fatto i complimenti e chiesto di creare qualcosa assieme. Esiste il desiderio e la volontà di riprendere da dove avevamo lasciato», ha concluso Melis.
Gli Isola Song forse stanno per tornare.
Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza e seguenti: alcuni momenti dell'esibizione sanremese degli Isola Song, nel 2001
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