Medio Campidano - A tu per tu con il musicista sanlurese che parla del suo ultimo lavoro "Mustras"
I fili uniscono. Tengono uniti tessuti, cultura e storia. Sono a volte visibili e tangibili, altre volte invisibili e immaginari. Si mescolano, come i vari generi musicali che ricombinandosi creano arte. Nelle trame musicali dell’ultimo lavoro discografico del compositore sanlurese Andrea Ruggeri , Mustras (Da Vinci Jazz, 2024), si uniscono i fili della sua terra con le opere dello scrittore Italo Calvino.
«Dopo avere letto per la seconda volta Le città invisibili - ha spiegato Ruggeri - ho avuto come una folgorazione, un forte desiderio di scrivere delle musiche ispirate a quella meravigliosa opera. È nato così Musiche Invisibili (Da Vinci Jazz, 2022) un mio personale tributo alle Città del libro. L’ultimo album è il secondo capitolo di quella che sarà una collana dove saranno presenti, tradotte in musiche e liriche originali, tutte le 55 città calviniane. È un tributo non solo all’opera, ma anche all’uomo Calvino, che ha sempre quella tensione verso l’interrogarsi come individuo e scrittore all’interno della società».
Le Mustras sono delle decorazioni tessili che rappresentano scene quotidiane e sono metaforicamente dei racconti: aspetti simbolici come anche la tessitura può raffigurare e rappresentare.
Ruggeri ha declinato in musica, in ogni partitura, la sua personale mustra, che racconta di visioni, di nuove suggestioni, di fili come relazioni e viceversa, di individui fusi nel noi ma intatti ognuno nella propria unicità.
«Nel mio intimo - ha proseguito il musicista- Mustras rappresenta un ritorno alle mie origini sarde, quasi un irrazionale rinnovo della vita che chiedeva spazio per manifestarsi e che mi ha portato a metterlo in parole e musica. La motivazione di questo rinnovo posso riassumerla in una parola sola: gratitudine. Gratitudine alla mia terra, alla mia famiglia d’origine, a tutte quelle persone che hanno visto nascere e crescere il mio amore per la musica e hanno creduto in me».
Andrea Ruggeri, sanlurese, classe '76, abita in provincia di Treviso. Inizia a suonare la batteria all’età di undici anni, perfezionandosi da autodidatta e partecipando poi a vari seminari, master class e laboratori di ricerca ( Conservatorio G.P da Palestrina di Cagliari, Siena Jazz Univesity, Nuoro Jazz). Attivo in ambito jazz, libera improvvisazione e world music, ha collaborato con numerosi artisti nazionali e internazionali tra cui: Paolo Fresu, Antonello Salis, Elena Ledda, Stefano Battaglia, Yannis Alexandris, Haris Lambrakis, e tanti altri. Ha inoltre calcato i palchi di festival e rassegne in Italia, Belgio, Austria, Francia, Germania, Bulgaria, Spagna, Grecia,Norvegia, Russia e Marocco. È tra i più quotati nuovi talenti e il suo ARE (Andrea Ruggeri Ensamble) è stato eletto, dalla rivista Musica Jazz, come una delle migliori formazioni del Top Jazz 2023.
«Ciò che produco è il risultato dell’assimilazione delle musiche che amo e pratico. Amo visceralmente la musica e suonare con il mio quartetto, che paragono a un tessuto, dove tessuto è da intendere sia come verbo sia come sostantivo. Anche se i materiali sono di mia creazione il lavoro finale è corale: dal punto di vista musicale, programmatico e organizzativo. Sono davvero fortunato ad avere come compagni Elsa, Simone ed Elia (Elsa Martin, Simone Soro, Elia Casu, ndr), che offrono con generosità il loro talento e la loro amicizia» ha concluso Ruggeri, che per il futuro, accanto ai nuovi lavori discografici lavorerà anche a diversi progetti didattici e formativi.
Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: Andrea Ruggeri (foto Eleonora Colladello)
Di seguito: la copertina di "Mustras"