Don Bruno Pittau

 Serramanna - La storia della parrocchia di Sant’Ignazio in un libro di don Bruno Pittau

È fresco di stampa il volume Nascita di una Nuova Parrocchia di don Bruno Pittau, fondatore della parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi a Serramanna.

«Una storia – ha spiegato don Bruno - che è quasi una biografia: racconta dei primi quarant’anni della Parrocchia di Sant’Ignazio. Da fondatore e primo parroco ho voluto offrire una testimonianza per fare rivivere ai lettori i sentimenti, le emozioni e i contrasti di quegli anni. Essendo l’autore di tutti i documenti conservati nell’Archivio Parrocchiale e avendo annotato tutti gli avvenimenti in un diario personale, mi sono sentito in dovere di scrivere un libro».

Alcune parti del libro sono contrassegnate da un velo di pessimismo, segno di un’esperienza a tratti sofferta: «Il territorio abbandonato, su cui sarebbe poi sorta la chiesa - ha spiegato don Bruno - si presentava come una realtà, dal punto di vista sociale e territoriale, distaccata e distante dal resto del paese. Varie volte ho avuto la tentazione di mollare, ma grazie alla tenacia e all’aiuto del cardinale Baggio, mio amico, ho resistito e sono rimasto».

Una narrazione, quella del libro, ricca di curiosità e aneddoti che solo don Bruno Pittau, attore e regista del progetto di scrittura, conosceva, e ha voluto condividere con i suoi lettori.

La parrocchia dedicata a Sant’Ignazio da Laconi, venerato in tutta la Sardegna, ha una fondazione relativamente recente: risale al 1971. Nonostante la prassi per assegnare il titolo a una parrocchia spetti alla Curia, per Sant’Ignazio si fece un’eccezione.

«A decidere il nome  - ha spiegato l'autore -  furono chiamati gli stessi parrocchiani, tramite votazione, spinti dalla mia richiesta. Allo spoglio prevalsero due nomi: Sant’Antonio, che aveva la maggioranza dei voti, e Sant’Ignazio. Tuttavia, quando presentai la richiesta al cardinale, chiesi di intitolare la parrocchia a Sant’Ignazio, facendo leva su due motivi. In primo luogo, Sant’Ignazio da Laconi era considerato da Grazia Deledda il personaggio più importante del Settecento sardo. Mentre a Sant’Antonio erano dedicate tante Chiese in tutto il mondo, a Sant’Ignazio, nonostante la devozione dei sardi, non era ancora stata dedicata una chiesa. Il secondo motivo, più personale, riguarda mia madre: per la nascita di ogni figlio era solita affidarsi alla protezione di un santo, per me scelse proprio Sant’Ignazio».


Per i primi anni le funzioni parrocchiali si svolsero nel cortile della casa del parroco e, soltanto nel 1975, la parrocchia ebbe una propria chiesa, benedetta dall'Arcivescovo il 3 aprile 1976, divenendo la seconda parrocchia di Serramanna.

L’autore ha organizzato il suo racconto in tre volumi: «Il primo, l’unico per ora stampato – ha concluso don Bruno - descrive l'evoluzione della parrocchia: dalla chiesetta allestita nella mia casa, alla costruzione del salone, fino ad arrivare alla costruzione dell’attuale parrocchiale. Nel secondo volume ho parlato dei sacerdoti della parrocchia e delle loro vocazioni, senza tralasciare i grandi avvenimenti in chiave religiosa. Infine, il terzo volume tratta di quelle che per me sono state due spine nel fianco che hanno reso difficile il mio compito. La stampa degli altri due volumi, nonostante siano già scritti, non è per ora prevista: sarà eventualmente la benevolenza e la partecipazione dei lettori, a decidere della loro pubblicazione».

La presentazione del libro si terrà domenica 27 novembre alle 17, nei locali del Montegranatico, a cura di Maria Grazia Cossu.

 

Doride Pilloni (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: don Bruno Pittau mostra il libro appena stampato (foto Tipografia Litografia Grafiche Serci)

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