Michele Atzori - Presentazione

 Villacidro - Michele Atzori presenta "Giornata avara"

Noto al pubblico sardo per far parte del gruppo rap Dr. Drer & CRC posse, il cagliaritano Michele Atzori, classe 1967, è un lavoratore precario e un musicista indipendente che vive tra Parigi e la Sardegna.

Lo si può, inoltre, riconoscere tra i volti del grande schermo per aver preso parte alle riprese del fortunato film L'agnello del regista Mario Piredda.

In un'inedita veste di scrittore Michele Atzori, in arte dottor Drer, martedì 14 dicembre, ha presentato il suo primo libro, Giornata avara, alla mediateca comunale di Villacidro. In tour da diverse settimane da un capo all'altro della Sardegna per la promozione della sua autobiografia, la tappa villacidrese è stata organizzata dal Circulu leteràriu Joyce Lussu di Villacidro.

Alla presentazione hanno preso parte il Consigliere comunale di minoranza a Villacidro, Antonio Muscas e l'educatore e regista teatrale Giuseppe Diana, amici di lunga data dello scrittore, e anch'essi evocati tra i venticinque racconti che compongono il libro.

L'autore non teme di schierarsi apertamente così come fece nei mesi in cui lavorò come dipendente nel comune di Cagliari. In risposta a una collega che gli chiese allusivamente a quale partito facesse riferimento: «sono in-di-pen-den-ti-sta», sillabò orgogliosamente.


Ed è proprio l'amore per la Sardegna ad emergere dalle pagine, solo apparentemente leggere, di questo libro: quasi ogni racconto ha sullo sfondo le problematiche dell'Isola, per cui lo scrittore si è battuto e speso in prima persona.

Le servitù militari, l'inquinamento, lo sfruttamento del territorio a vantaggio di società in cerca di profitti, a scapito degli interessi e dei bisogni delle popolazioni locali, sono solo alcune delle questioni denunciate da Michele Atzori attraverso la sua autobiografia.

Nonostante tutto ciò l'autore non si perde d'animo e riconosce alla poesia una funzione salvifica in grado di poter cambiare il mondo e di tenere viva la lingua sarda: «un modo formidabile per introdurre il sardo e veicolarlo nelle nostre scuole - scrive a pagina 83 - sarebbe quello di svolgere delle ore di poesia in sardo. La poesia aiuta la testa e il cuore, la memoria, l'empatia, la riflessione. Possiamo sfruttare gli squadroni dei poeti professionisti e dilettanti dei nostri territori. Non aspettiamo che diventino rari. La poesia potrebbe salvare il mondo, ma prima salviamola noi».

Enrico Piras © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Michele Atzori, tra Giuseppe Diana e Antonio Muscas
Di seguito, un momento della presentazione.

Michele Atzori - Presentazione

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