Lorenzo Scano

 Sanluri  L'incontro con Lorenzo Scano

Continuano gli appuntamenti con gli scrittori isolani alla rassegna letteraria Sanluri legge.
Ieri sera, ospite al Parco S’Arei, il giovane scrittore cagliaritano Lorenzo Scano, che ha presentato il suo Via libera, pubblicato per Rizzoli, in compagnia del giornalista Fabio Marcello, con il quale esplorato la genesi e le tematiche principali del libro.

Protagonisti di questo romanzo noir di formazione, ambientato a Cagliari, tre adolescenti: Filippo, Chanel e Davide, provenienti da quartieri e ceti sociali diversi, le cui vite a un certo punto si intrecciano sotto la spinta della voglia di emergere e riscattarsi che li accomuna. A fare da sfondo alle vicende dei tre, il Cep, quartiere popolare iconico ma assai poco raccontato, fatta eccezione che nelle pagine di cronaca.

Alla Cagliari di oggi si lega dunque inevitabilmente quella di un passato anche molto recente, attraverso i racconti che hanno ispirato l’autore o che hanno toccato anche persone a lui vicine, ma non solo: «ai personaggi che racconto cerco di regalare sempre qualcosa di me, Chanel sogna di diventare una scrittrice, Davide ha la passione per la boxe» ha introdotto Scano.
Il susseguirsi di avvenimenti all’interno del libro è scandito dal ritmo della musica rap, la cui scelta ha richiesto anche una grande ricerca e lo studio dell’autore di un genere attuale come la trap – oggi in voga tra i giovanissimi – che meglio si adattasse al gusto dei protagonisti sedicenni.

«Leggere cose diverse mi ha aiutato a modificare il mio stile di scrittura negli ultimi anni, ma in modo molto naturale. Il genere noir richiede che le tematiche e il linguaggio siano aderenti alla realtà, per questo l’utilizzo dello slang per dare maggiore espressività era quasi d’obbligo», ha spiegato Scano, che ha poi aggiunto: «vivo la scrittura quasi come un’ossessione, con un senso di urgenza. Raramente rileggo quello che ho scritto in passato, preferisco concentrarmi su quello che scriverò nell’immediato futuro. Penso in continuazione a come migliorare, a come trasferire sulla pagina scritta una suggestione che magari in altre occasioni non sono riuscito a esprimere come avrei voluto».


A chi gli ha chiesto se un giorno sarebbe uscito dalla zona di comfort, che lo vede raccontare una realtà da lui ben conosciuta come quella cagliaritana, Scano ha risposto: «mi piacerebbe raccontare Milano, città di stampo europeo. Penso ci sia molto da dire, ma credo starò su Cagliari ancora per un po’. Posso anticipare che parte del mio prossimo romanzo sarà ambientato a Capoterra, città in cui abito».

Nel corso della presentazione l’autore ha sottolineato la valenza sociale del noir che racconta il grigio, la corruzione, la realtà criminale delle città: è necessario conoscere a fondo anche questo aspetto per riuscire a comprendere un territorio nella sua interezza?

«Credo proprio di sì. Fino agli inizi degli anni novanta Cagliari era una città molto violenta, anche per la presenza di vere e proprie bande che si facevano la guerra per il traffico di droga. Il Cep era il fulcro di questi movimenti. Non si può dire di conoscere Cagliari se si pensa sia solo aperitivi sulla terrazza del Bastione, il lungomare, il porto o la via Roma. È questo ma è anche tanto altro e credo che la periferia e i quartieri popolari offrano tanti spunti e personaggi interessanti, soprattutto per chi vuole fare lo scrittore».


Sabrina Abis © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: l'incontro di "Sanluri legge" con Lorenzo Scano, sul palco il giornalista Fabio Marcello

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