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Michele Schirru

 Arbus - Eletto venerdì scorso a Torino, chiamato a guidare l'organismo giovanile di Legacoop

Michele Schirru è il nuovo coordinatore nazionale di Generazioni, la rete dei giovani cooperatori under 40 di Legacoop, eletto a Torino lo scorso fine settimana all’assemblea nazionale di Generazioni Legacoop.

33 anni, laureato in Scienze politiche, Schirru lavora in Legacoop Sardegna dal 2021. E’ stato vicesindaco e assessore ad Arbus dal 2015 al 2020, oggi è consigliere comunale di minoranza di Avanti Arbus.

Legacoop si pone come punto di riferimento per le imprese cooperative, attive in ogni regione d'Italia e presenti in tutti i settori produttivi. L'associazione riunisce oggi oltre 10mila imprese.

All'indomani della sua elezione, Michele Schirru ha volentieri risposto ad alcune domande per Il Sardington Post.

Cosa l'ha portata a ricoprire questo ruolo?

In questi anni, dal 2021, ho ricoperto il ruolo di coordinatore regionale di Generazioni in Sardegna. Da subito il gruppo regionale ha portato avanti attività di collaborazione con il livello nazionale, promuovendo iniziative (su tutte il bando Coopstartup) e proposte che hanno portato per ben due volte tutti i giovani italiani di Legacoop in Sardegna: nel settembre 2023 con la tappa di CoopD+, e nel giugno 2024 come protagonisti del Festival dello Sviluppo Sostenibile, a Oristano. Abbiamo partecipato ad attività della rete giovanile nella penisola, a Napoli, Bari, Roma e Bologna. Questa costante attività ci ha resi uno dei coordinamenti più attivi a livello nazionale: da qui è nata la possibilità di essere il candidato unico per il ruolo di coordinatore nazionale. Una proposta che abbiamo deciso di accettare con tutta l’organizzazione regionale, e nella quale metterò passione e impegno, per imparare crescere e dare un contributo alla creazione di migliori condizioni per il futuro delle nuove generazioni nel movimento cooperativo e al di fuori di esso. Penso inoltre che lo scambio di buone pratiche e conoscenze con esperienze di altri territori e Regioni potrà essere utile a tutto il movimento giovanile cooperativo sardo.


Cosa significa lavorare in Legacoop?

La Lega della Cooperative compirà 140 anni nel 2026, è la più antica associazione di rappresentanza della cooperazione, nata dai movimenti di operai e lavoratori di fine ‘800. E’ quindi innanzitutto un onore potere fare parte di questo storico cammino. Oggi riunisce oltre 10mila imprese cooperative in tutta Italia, con 87 miliardi di euro di valore della produzione, quasi 500mila occupati e oltre 7 milioni di soci cooperatori. In Sardegna, in particolare, l’associazione è molto sviluppata nei settori dell’agroalimentare con importanti cantine, caseifici, nella pesca, nel settore culturale, con la gestione dei più importanti siti e biblioteche regionali e nella cooperazione sociale.

Che sfide l'attendono?
Il significato più grande è quello di potere contribuire alla crescita e alla tutela del movimento cooperativo come strumento di creazione di buon lavoro, emancipazione, giustizia sociale, sostenibilità, pari opportunità per tutte e tutti. Le sfide di oggi riguardano le nuove forme di impresa cooperativa, anche per i più giovani: le Cooperative di comunità, le Comunità energetiche cooperative, lo strumento del Workers Buyout per rilanciare imprese in crisi e a rischio fallimento grazie all’unione di lavoratrici e lavoratori.


Che ruolo hanno le cooperative oggi?
Le cooperative sono imprese democratiche, caratterizzate dal principio di uguaglianza “una testa un voto” dove a valere è la persona e non il capitale messo a disposizione. La Costituzione riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Le cooperative non si possono scalare ne vendere, ciò che costruiscono passa di mano in mano e di generazione in generazione per il principio dell’intergenerazionalità, rimanendo così patrimonio di tutti. Le cooperative che rispettano questi principi e questi valori rappresentano un importante pezzo di economia e di democrazia in Italia e oggi sono luoghi di lavoro e di rispetto dei diritti, di produzioni di qualità, di innovazione, di tutela dei più deboli. In alcuni territori si è persa una tradizione che andrebbe rilanciata: quella dei lavoratori che si uniscono e crescono insieme, senza padroni e grandi capitali. Lo spirito cooperativo può portare alla crescita e allo sviluppo di aree che soffrono più di altre fenomeni come crisi economica, disoccupazione, assenza di servizi.

 Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Michele Schirru e i colleghi dell'esecutivo nazionale all’assemblea nazionale di Generazioni Legacoop a Torino (Foto Legacoop)

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