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Mostra 'Oro nero', Arbus

 Arbus - Intervista a Pietrina Atzori all'inaugurazione della mostra sulla preziosa lana di pecora nera

Una mostra per promuovere in chiave artistica un'importante biodiversità locale.
Oro Nero, di Pietrina Atzori, sarà visitabile fino al 6 gennaio al Museo Antonio Corda Arti e mestieri antichi della Sardegna, ad Arbus, in via Giardini.

Inaugurata venerdì, alla presenza dell’amministrazione comunale, la mostra è inserita all’interno della manifestazione I sentieri della biodiversità, promossa dal Comune di Arbus.

Nel settembre 2019 Pietrina Atzori aveva compiuto un viaggio in scooter in tutta Italia consegnando a ogni sindaco dei comuni visitati, un filo di lana della pecora nera di Arbus, per tessere un grande ordito che coinvolgesse tutto il Paese.

A margine dell'inaugurazione la fiber artist ha volentieri risposto ad alcune domande per Il Sardington Post.


Oro nero: che tipo di mostra troverà il visitatore?
«Il visitatore troverà una mostra che parla del mio lavoro che va avanti da 15 anni e rappresenta la pecora nera come bene identitario e la lana la fiber art. con la lana parlo di comunità e territorio: qui ho visto l’amore e la bellezza. Si possono sviluppare nuove forme di turismo rispettoso e compatibile con questa zona. Con questa mostra rovesciamo la visione della pecora nera spesso associata alla diversità ma in senso negativo: lei invece produce poco, si adatta bene a questo territorio che non è per tutti, ed è oro. L’arte può partecipare allo sviluppo di una comunità e aiutare contro lo spopolamento dei piccoli comuni e la lana diventare il brand di questo paese. Le mie opere parlano di cellule e individui creando connessioni perché alcune lane provengono da altri territori.

Arbus paese della pecora nera: cosa significa per lei essere qui oggi?
Per me è il coronamento di una tappa, il riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale di Arbus è la valorizzazione del mio lavoro. Oggi ho incontrato gli allevatori, i custodi della pecora nera e so che insieme possiamo sviluppare nuove visioni. Qui ad Arbus dovrebbe nascere qualcosa per lo sviluppo del territorio. Il turista potrebbe portare via oltre ai prodotti locali anche la lana, perché questo è un prodotto unico al mondo, è la lana più bella che ci sia.


Dare valore alle fibre naturali nell’epoca del fast fashion: che significato assume?
«Ha un valore fondamentale, ma oggi a questo siamo proprio diseducati. Nulla ha le proprietà della lana: è naturale, rinnovabile, ignifuga nel senso che non prende fuoco fino a 360 gradi, termoregola l’ambiente e la persona che la indossa. Ma la lana va trattata e curata, e nell’epoca in cui abbiamo sempre fretta, anche lei spesso finisce nella lavatrice, condannata alla sua rovina. Il fast fashion ci ha reso incapaci di occuparci della lana, del tempo e della pazienza da dedicarle. Se non sarà la lana a invertire questa rotta, non ci saranno altre fibre che riusciranno in questo intento».

Quali sono oggi gli utilizzi di questa lana oggi rispetto al passato?
«Gli usi attuali sono quasi inesistenti, se va bene la lana trova utilizzo nei tappeti o qualche prodotti di nicchia. Spero che le università possano sviluppare nuovi prodotti e usi per valorizzare questo prodotto della nostra terra: l’università di Cagliari sta lavorando a un nuovo cappotto termico con la lana. Oggi è considerato un rifiuto speciale, ma qui lo possiamo classificare come bene identitario.

Lana bianca e lana nera: cosa cambia?
«Le lana bianca e nera sarde non hanno diversità dal punto di vista delle qualità, sia positive sia negative. La lana bianca è possibile tingerla, quella è la sua peculiarità. Non è possibile tuttavia ricreare il nero se non usando la chimica, ma per fortuna la pecora nera fornisce lana già nera nella sua natura: è preziosa e unica.

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Antonio Corda e Pietrina Atzori all'inaugurazione della mostra

Di seguito: alcuni scatti delle opere esposte e dello spazio dedicato al "Viaggio di un filo di lana", iniziato nel 2019

Mostra 'Oro nero', Arbus

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