Serrenti - Fenomeno in aumento: chiesto l’intervento della Regione
Il fenomeno del randagismo a Serrenti rischia di diventare ingestibile e il Comune cerca di correre ai ripari. Secondo le direttive regionali, l’ente comunale, con il supporto della Asl di riferimento, è responsabile della gestione e del ricovero dei cani randagi presenti sul territorio. In osservanza di questa impostazione e visto l’aumento esponenziale dei casi di randagismo che si stanno registrando a Serrenti, l’amministrazione comunale ha dovuto provvedere a un incremento dei fondi stanziati per fare fronte al fenomeno.
«Nel giro di qualche mese - ha spiegato il sindaco, Pantaleo Talloru - siamo passati da 37 a 50 cani e anziché 38mila euro, ci siamo ritrovati a stanziarne oltre 56mila».
Una cifra che viene destinata al soccorso, alla cura e al ricovero degli animali nelle strutture convenzionate e nei canili abilitati.
«Serrenti - ha continuato Talloru - è un comune frontaliero alla 131 perciò, spesso, non sappiamo se i cani provengono dal paese o se siano stati abbandonati, per esempio, nelle piazzole di sosta. Fatto sta che dobbiamo farcene carico e i costi vanno a gravare sul bilancio: una situazione insostenibile».
Lo scenario descritto, secondo quanto riferito dal sindaco, accomuna altri paesi appartenenti alla Asl Medio Campidano e i loro sindaci, all’unisono, hanno sollecitato la Regione affinché le somme investite su questo fronte vengano incrementate. Al momento il rimborso spese ammonta al 5 per cento circa, vale a dire 2.872 euro a fronte dei 56mila quantificati.
Il Comune di Serrenti, nel corso degli anni, ha promosso specifiche iniziative volte a combattere il fenomeno del randagismo, una questione che investe gli ambiti del benessere animale, dell'igiene e della sicurezza pubblica.
Oltre alla microchippatura, il sindaco Talloru ha comunicato l’intenzione di agire su altri fronti: «Abbiamo depositato lo schema di regolamento per l’adozione degli animali randagi. A partire dal 2025, è previsto un incentivo annuale di 300 euro, per i primi tre anni, destinato a coloro che adotteranno un cane da noi affidato alla struttura. La famiglia adottiva riceverà un cucciolo vaccinato, microchippato e sterilizzato». In questo modo si potrebbe raggiungere il duplice obiettivo di migliorare il benessere degli animali e limitare i costi del randagismo a carico della collettività.
Valentina Frau (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: randagismo, foto simbolo (Foto di Ankit Rainloure)