Arbus - Il Cammino è sempre più vivo: pellegrini, cultura, musica e ... la simpatia di Macchia
Un dolce e simpatico pellegrino è arrivato ieri mattina ad Arbus dopo avere percorso parte del Cammino Minerario di Santa Barbara in compagnia di due camminatrici: Macchia Monteponi. Lui è un cane meticcio di sette anni che da un po’ di tempo accompagna i pellegrini lungo le tappe del Cammino minerario, dopo avere conquistato di diritto il titolo di abitante del Regno di Monteponi è anche la mascotte di tutti i pellegrini che desiderano condividere il percorso con un compagno peloso.
Arrivato lunedì in tarda serata a Guspini, ieri mattina è giunto in piazza Sa Panga, ad Arbus, in compagnia delle due ragazze ma per tornare a casa necessitava di un passaggio. Sulla "sua" pagina Facebook, che funge un po' da cabina di regia per coordinare i suoi spostamenti, si possono leggere alcune dichiarazioni, tipo: «Mi allontano, ma poi non so tornare a casa e mi serve un passaggio»”. Così ieri, accompagnato da Patrizia Pruna e Maurizio Secci, Macchia dopo avere fatto visita ad Arbus è potuto tornare nel suo Regno di Monteponi.
Il Cammino Minerario di Santa Barbara è sempre più frequentato da pellegrini e attrattore di eventi culturali: questa sera a Pozzo Gal nella miniera di Ingurtosu si terrà il concerto Neoclassical , tappa all’interno del Santa Barbara International Music Festival. «Il Cammino minerario di Santa Barbara - ha ricordato l'assessora Sara Vacca - è ricco di cultura, pellegrinaggio, scoperta di un territorio e della sua storia, ma anche di incontri particolari come quello con Macchia, che ha regalato simpatia, e di musica: oggi ci sarà la tappa nelle nostre miniere del festival musicale. Uno stimolo in più per gli amministratori per continuare a investire nel turismo lento. Siamo orgogliosi di essere parte di questa grande iniziativa culturale».
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Il sindaco Paolo Salis ha preso spunto dalla visita ad Arbus del simpatico ospite per una riflessione: «Fa specie che si parli degli animali d'affezione, solo per specifici casi che destano il clamore popolare, o incuriosiscono per la singolarità dell'animale, come nel caso di Macchia che, per simpatia e a sua insindacabile scelta, decide di accompagnare colui o coloro che, sebbene della stessa specie di chi lo ha abbandonato, decide invece di scortare lungo le varie tappe del cammino minerario. Magari, ecco, occorrerebbe parlare seriamente del fatto che gli animali non sono giocattoli, non rappresentano oggetti da esibire a nostro piacimento, e che la scelta di adottarne uno, deve essere fortemente ragionata in funzione della nostra disponibilità a fornirgli una casa, delle cure e presenza, la nostra presenza. Insomma un rapporto che, per chi ha avuto un cane o altri animali d'affezione, sa che è biunivoco e non a senso unico. Diversamente ogni buon proposito risulta vano».
Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: Macchia con Patrizia Pruna e Maurizio Secci a Monteponi, dopo il ritorno da Arbus
Di seguito: Macchia durante la "pausa caffè", ad Arbus e poi sulla via del ritorno