Giardino della legalità

 Gonnosfanadiga - Memoria e impegno contro le mafie partono dalla scuola

Mettere radici all'impegno contro la mafia: è questo il significato simbolico del progetto Il giardino della legalità, che ha coinvolto oggi a Gonnosfanadiga la scuola secondaria di primo grado, in collaborazione con l'agenzia regionale Forestas.

I ragazzi della scuola (143 gli alunni coinvolti) hanno realizzato stamattina, nel cortile della scuola, Il giardino della legalità, pensato per partecipare attivamente alla ricorrenza della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia. Sono stati piantati quattro alberi, dedicati alla memoria di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, don Pino Puglisi ed Emanuela Loi, vittime della spietata violenza mafiosa.


I ragazzi hanno anche realizzato all'interno del cortile scolastico una serie di cartelloni con citazioni dei fatti di cronaca e slogan contro la mafia, risultato del lavoro preparatorio che li ha portati ad approfondire storia e impatto sociale del fenomeno mafioso. Particolarmente significativo il momento in cui gli alunni hanno letto, a turno, mille nomi di persone uccise dalle mafie, accompagnato da un rigoroso silenzio.

«La giornata - ha riferito il docente Pier Paolo Saba, referente del progetto - è stata un successo. I ragazzi sono stati meravigliosi e vedere la consapevolezza che hanno acquisito anche sul tema della legalità ha reso il corpo docente ancora più orgoglioso dei nostri studenti che saranno cittadini del domani impegnati nel costruire un mondo migliore».

La mattinata si era aperta con i saluti della dirigente Romina Di Nardi ed è proseguita con la messa a dimora dei quattro alberi, tra i 150 donati per l'iniziativa da Forestas. I restanti sono stati regalati ai ragazzi come memorandum della giornata: lii faranno crescere, così come si auspca accadrà al loro senso civico.

La scelta simbolica del primo giorno di primavera per ospitare la ricorrenza della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia, istituita per legge nel 2017, era stata spiegata da Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, l'associazione contro i i soprusi delle mafie in tutta Italia e nel mondo, nel suo libro L’amore non basta (Giunti, 2020): «Avevamo scelto il primo giorno di primavera proprio per dare il senso di un impegno di lungo periodo. È a primavera che si gettano i semi, anche i semi di speranza, sapendo che andranno poi coltivati, con fatica, perizia e passione, perché diano frutto».

Redazione Il Sardington Post © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza:  il cartello che indica il "Giardino della legalità"

Di seguito: l'intervento della dirigente Romina Di Nardi e un momento dell'allestimento dei cartelloni


Giardino della legalità

Giardino della legalità