Sanluri - Dalla cantina Su’entu alla Guida Vini d’Italia 2024 di Gambero Rosso: il Su’nico Bovale primeggia
Il gruppo enogastronomico Gambero Rosso, per la quarta volta, dopo le edizioni 2016, 2018 e 2020, ha premiato con i Tre bicchieri anche il Su’nico Bovale 2021, vino prodotto nell’omonimo vigneto della cantina Su’entu, sulle colline della Marmilla.
Sono state diciassette le etichette sarde insignite, il 25 settembre scorso, del massimo riconoscimento conferito dalla Guida dei Vini d’Italia: Marchese di Villamarina (riserva 2019), Alghero Cabernet, tenute Sella & Mosca; Barrosu Franzisca (riserva 2020), Cannonau di Sardegna, di Giovanni Montisci; Dule 2020, Cannonau di Sardegna, di Giuseppe Gabbas; Le Anfore 2021, Cannonau di Sardegna, tenuta Olianas; Perda Rubia 2020, Cannonau di Sardegna, tenute Perda Rubia; Buio Buio (riserva 2020), Carignano del Sulcis, cantina Mesa; Ghirada Fittiloghe 2020, cantina VikeVike; Mandrolisai Rosso Fradiles 2021, cantina Fradiles; Bessiu 2021, Nasco di Cagliari, cantina Audarya; Sobi 2021, cantina Bentu Luna; Stellato Vermentino 2022, di Pala; Su’nico Bovale 2021, cantina Su’entu; Turriga 2019, di Argiolas; Vermentino di Gallura Sup. Kramori 2022, cantina Saraja; Vermentino di Gallura Sup. Maìa 2021, cantina Siddùra; Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2022, cantina Surrau; Vermentino di Gallura Sup. Sienda 2022, cantina Mura.
Il Medio Campidano registra il successo della cantina Su’entu e del vino Su’nico Bovale 2021: ricerca, lavoro e passione sono i pilastri sui quali è costruita la storia di Su’entu, fondata da Salvatore Pilloni sulle orme del padre Ernesto, che per primo si dedicò alla coltivazione dei vigneti destinati alla produzione dei vini Nuragus e Monica.
I vini della cantina Su’entu, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, raccontano la storia del territorio campidanese.
La cantina si estende su un terreno tipicamente calcareo e argilloso, nel quale, dal vitigno Bovale, è nato il Su’nico 2021, un vino Igt (Indicazione geografica tipica), Bovale sardo al 100 per cento, maturato dodici mesi e dal colore rosso rubino. Ottenuto dalla lavorazione delle uve a bacca nera, il Su’nico Bovale 2021 ha un sapore caldo e morbido e, se consumato alla temperatura di 15/16 gradi, sprigiona il suo massimo potenziale organolettico.
E’ stato il vento (letteralmente, dal sardo su’entu), sinonimo di libertà e passione, a ispirare l’attività vitivinicola della famiglia Pilloni. Roberta, Valeria e Nicola Pilloni, i figli di Salvatore Pilloni, guidano la cantina, affiancati da un team di viticoltori e con l’ausilio dell’agronomo ed enologo Gianluca Ventroni.
«Attraverso i nostri vini vogliamo trasmettere il valore del sacrificio e la passione per la terra - ha dichiarato Valeria Pilloni - quello di quest’anno è il quarto riconoscimento che il Gambero Rosso ci conferisce e ne siamo particolarmente orgogliosi perché il vitigno Bovale, sino a quindici anni fa, era considerato un vitigno minore, invece oggi ha trovato un grande successo di pubblico e di critica».
E dallo scarto del vino premiato, la cantina produce anche la Grappa di Bovale, un prodotto artigianale, interamente ricavato dalle vinacce della preparazione del Su’nico Bovale: come la tradizione insegna, non si butta via niente.
Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: le uve a bacca nera dalle quali é prodotto il Su'nico Bovale
Immagini seguenti: una filare del vigneto e Gianluca Ventroni, agronomo ed enologo della cantina Su’entu