Enrico Tinti

 Sardegna - Medio Campidano - Il neo presidente: «Avremo biologi più preparati, più informati e più vicini al territorio»

L’appuntamento storico per la comunità scientifica italiana, che ha chiamato 50mila biologi di tutto il Paese a eleggere per la prima volta gli Ordini regionali, ha configurato il 20 novembre, anche l’assetto dell’Ordine Regionale del Biologi della Sardegna.

Significativa la presenza di esponenti del Medio Campidano nel Consiglio: il presidente eletto è il sangavinese Enrico Tinti, mentre l’incarico di segretario è andato al sanlurese Marcello Atzeni, conosciuto anche per la sua attività di giornalista e scrittore.
Completano il quadro delle cariche Carlo Milia, vicepresidente e Silvia Erika Mazzeo, tesoriera. Eletto anche il Collegio dei Revisori dei Conti, così composto: Costantino Motzo e Gloria Reggiani titolari, Stefania Conti supplente.

La sede dell’Ordine dei biologi della Sardegna è stata individuata a Cagliari, in via Mameli,88; con le elezioni dei rappresentanti, che resteranno in carica per quattro anni, l’organismo diviene operativo a tutti gli effetti.

«È un passaggio molto importante – ha detto il neo eletto presidente Enrico Tinti - perché in Sardegna non esisteva un Ordine dei biologi regionale, c'era solo una delegazione ma senza alcuna struttura organizzativa presente. Finalmente potremo seguire gli iscritti, che sono circa duemila in tutta l’Isola e possiamo cominciare a relazionarci in maniera più organica con il territorio: è importante che il biologo possa esprimere tutte le sue potenzialità nei rapporti con gli enti locali e intermedi e con l'università, cosa che non si poteva fare finché l'ordine era gestito a livello nazionale, perché eravamo la provincia della provincia. Ora avremo la possibilità di avere un po' più voce in capitolo. Adesso siamo tenuti a organizzare un vero e proprio ufficio pubblico: non sarà un percorso in discesa perché dobbiamo organizzare una struttura della quale al momento non esiste nulla, se non sulla carta».


Per un trentennio, i biologi sono stati rappresentati dall'Ordine nazionale, con sede a Roma, ma da alcuni anni, dopo la loro entrata sotto il cappello del Ministero della salute si è avviato un lavoro di decentramento dell'ordine nazionale, che ha portato a delocalizzare le sedi a livello regionale: attualmente sono 11 in tutta Italia, alcune con competenze sovra regionali: per questioni anche logistiche alla Sardegna è stato riservato un suo Ordine regionale.

Quello dei biologi, come gli altri Ordini professionali, è un ente sussidiario dello Stato, anche se finanziato privatamente con le quote degli iscritti. Il nuovo organismo avrà tutte le peculiarità degli altri Ordini, come ha specificato Tinti: «Potremo gestire iscrizioni, cancellazioni e istituire una commissione di disciplina che potrà vigilare su abusi di professione e illeciti professionali, ma soprattutto organizzare eventi informativi che interessino i colleghi sardi e riprendere in mano l'aspetto fondamentale dei rapporti con le università, relazioni istituzionali purtroppo fino ad ora un po' trascurate. I biologi sono ormai entrati nell'alveo delle professioni sanitarie, anche se molti di loro svolgono professioni che con il mondo della sanità hanno un contatto solo marginale: l’Ordine rappresenterà comunque l’ampio ventaglio di professioni che vede coinvolto l’intero comparto. Soprattutto – ha concluso Enrico Tinti - avremo biologi più preparati, più informati e più vicini al territorio».

Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Enrico Tinti, durante un intervento (immagine tratta da Onb Tv)


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