Casa bruciata

 Gonnosfanadiga - Continua la raccolta fondi per restituire un tetto alla famiglia

Ridare agibilità alla casa devastata dalle fiamme: la comunità di Gonnosfanadiga sta dando prova di generosità nei confronti di Federico Serpi e altri tre suoi familiari, evacuati dalla loro casa e rimasti senza un tetto da domenica 17 luglio, a causa dell'incendio che ha reso inagibile la loro abitazione.

Quella domenica mattina le fiamme, innescate da un corto circuito, hanno avvolto oltre metà della casa di via Macomer, in centro al paese, incenerendo tutto e rendendola inagibile: oltre ad avere perso un posto dove abitare e dormire, Federico Serpi ha perduto anche tutto ciò che conteneva la sua camera. «Sono rimasto solo con quello che avevo addosso in quel momento - ha raccontato il giovane abitante di via Macomer - tutti i vestiti, i miei documenti personali e i libri se ne sono andati in fumo assieme agli arredi. I ricordi di una vita perduti in un attimo, una situazione devastante, che non augurerei proprio a nessuno di dovere affrontare».

Da un primo conteggio dei danni, per risistemare la casa (ripristinare le pareti, i soffitti e gli impianti) sono necessari quasi 50 mila euro. Nel frattempo le quattro persone sono ospitate provvisoriamente al centro Mario Sogus.


Federico Serpi, conosciutissimo in paese e molto impegnato nel campo del volontariato, ha voluto esternare la sua riconoscenza verso la parrocchia e buona parte della comunità dei gonnesi: «Voglio ringraziare di cuore – ha tenuto a dire Serpi - tutte le persone che ci hanno offerto aiuto, in modo particolare don Giorgio Lisci, tramite il quale abbiamo ottenuto l'impegno di un'impresa che già da domani comincerà i lavori di ripristino. La speranza è che si possa tornare alla nostra casa il più presto possibile, forse sarà possibile entro il mese. Vorrei ringraziare anche quelle persone che grazie alla loro generosità ci consentiranno di raggiungere l'importo necessario per affrontare i lavori e anche tutti coloro che essendo nell'impossibilità di aiutarci economicamente lo hanno fatto comunque offrendoci il loro supporto umano e la loro vicinanza».

Chi volesse offrire un aiuto concreto per ridare abitabilità a casa Serpi, e restituire un po' di serenità e normalità alle quattro persone evacuate, può farlo attraverso la Raccolta fondi organizzata dalla Parrocchia del Sacro Cuore di Gonnosfanadiga. È possibile contribuire effettuando un bonifico (codice Iban IT38O0101543890000000011388 intestato a Parrocchia Sacro Cuore, causale "offerta lavori per sistemazione casa Serpi") oppure, per chi non preferisce il bonifico come mezzo di pagamento o voglia evitare di accollarsi le commissioni bancarie o postali, è possibile affidare l’offerta direttamente al parroco don Giorgio Lisci.

R. Isp. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un particolare della camera di Federico Serpi, incenerita dal rogo del 17 luglio


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