Bet-Ono

 Guspini - Medio Campidano  Visita di aggiornamento sul progetto in corso, alla comunità Betania

Parlare di asini e agricoltura sociale, un anno dopo.
Incontro aperto, sabato mattina, alla comunità terapeutica Betania di Guspini, per l'aggiornamento delle attività progettuali e lo stato di concretizzazione del progetto Bet-ono, che lega agricoltura sociale e onoterapia (terapia basata sull'interazione con gli asini).
Il progetto, ideato dalla Fondazione Madonna del Rosario, ha coinvolto i comuni di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini e Villacidro, ed è stato finanziato con il bando Gal Linas Campidano Interventi innovativi di cooperazione nel campo dell’agricoltura sociale.
Oggi il progetto Bet-Ono ha raggiunto la sua fase terminale, prorogata fino ad agosto.

Lo scenario bucolico della comunità Betania, dove sono state mostrate le coltivazioni ed è stata offerta una dimostrazione dell'interazione raggiunta tra gli ospiti e gli asini, è un luogo in cui si respira serenità e attenzione alla persona: l'approccio umano che caratterizza tutte le attività che vi si svolgono è il vero valore aggiunto che fa la differenza.

È già noto quanto sia potente il ruolo terapeutico e riabilitativo che deriva dal lavoro della terra e qui, i partecipanti, hanno portato a produzione un intero agrumeto e riattivato la coltivazione orticola in alcune serre. Le verdure rigogliose in bella mostra di sé dicono più di ogni parola.

Per quanto riguarda l'onoterapia è stato affascinante vedere concretamente durante le dimostrazioni, la relazione che si può instaurare tra l'animale e le persone, in uno scambio amorevole reciproco. Un rapporto che grazie all'asino ha infuso fiducia anche alle persone che forse non l'avevano mai ricevuta nel loro passato: una simbiosi, quella con l'animale, che passa dalla condivisione dei momenti della vita dell'asino e che rende la persona partecipe ed entusiasta nell'accudirli, traendone nuovi stimoli e migliorando la propria autostima.


Il progetto ha coinvolto 15 persone con disabilità varie, estromesse dal mondo del lavoro, per età o per emarginazione.

Don Angelo Pittau , introducendo gli invitati alla visita, è tornato su un concetto a lui caro: «l'aspetto importante di progetti come questo è quello di creare una cultura del lavoro, che si sta invece disperdendo. Solo attraverso il lavoro, e non attraverso l'assistenzialismo, può crescere la speranza del futuro nelle persone. Esempi come questo lo dimostrano ampiamente».

«I risultati raggiunti - ha detto Manuel Manca, ideatore del progetto e coordinatore di Bet-Ono - sono stati lusinghieri e ora che si esaurirà la fase sostenuta dall'intervento di supporto del Gal, cercheremo di proseguire: abbiamo creato le condizioni affinché il progetto si posa autosostenere in futuro. Un primo segnale importante è che abbiamo deciso di assumere due persone che continueranno ad aiutarci per la parte del progetto rivolta all'agricoltura sociale».

Mariella Amisani, presidente del Gal Linas Campidano ha commentato: «Adoro questo progetto, anche perché è un'occasione di riscatto per la figura dell'asino, spesso bistrattata nel nostro immaginario collettivo: scopriamo invece, vedendoli in azione con le persone che li accudiscono, che sono animali dotati di una grande capacità relazionale. Quello che apprezziamo oggi è il frutto di un progetto che non finisce qui: questo deve essere un inizio, un'azione che deve divenire sostenibile ed essere replicata».

Presente a Betania anche la consigliera regionale Rossella Pinna, che ha ripercorso la storia del luogo: «Questo terreno, quando venne concesso in comodato d'uso gratuito dal comune di Guspini (alla fine del secolo scorso, ndr) per farne una comunità terapeutica, era denominato l'orto dei poveri. Qualcuno l'aveva definita "una delle terre più fertili di Guspini" e oggi vediamo i frutti di questa fertilità: oltre quelli agricoli anche quelli umani, del recupero e dell'attenzione. Auspico che questo progetto continui a essere un esempio per tutto il territorio e si proietti verso il futuro con un effetto moltiplicatore».

Leggi anche: "Bet-ono: agricoltura sociale e onoterapia"


Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Foto principale e seguenti: alcuni scatti dall'incontro di aggiornamento sul progetto  Bet-Ono


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