Tavolini di un chiosco

 Villacidro -Annuale una delle concessioni: il suolo era già assegnato da un bando precedente

Si è chiusa la vicenda dei chioschi bar stagionali nei parchi pubblici, con l’approvazione della graduatoria: le concessioni saranno due novennali e una annuale.

La scelta di assegnare i chioschi con procedure snelle e agevolate, sfruttando una deroga legislativa pensata per la pandemia e che esonera il pagamento del suolo pubblico, era stata avanzata a fine aprile dall’assessora alle Attività produttive Gessica Pittau «per venire incontro alle gravi difficoltà degli operatori della ristorazione e dei bar, che hanno subìto le ripetute chiusure disposte durante l'anno dal governo centrale per fare fronte alla pandemia».

Per l'assessora Pittau, che ha commentato con soddisfazione l’esito della vicenda, si tratta di un «obiettivo raggiunto, che dà nuovo impulso alle attività imprenditoriali del paese e che porterà alla rivitalizzazione dei parchi cittadini». L’assessora ha ricordato anche che ne beneficeranno guardiania e pulizia, che saranno in capo, per le aree date in gestione, ai concessionari.

L’amministrazione ha fortemente sostenuto la decisione di aprire i chioschi, nonostante le contrarietà espresse dalle minoranze consiliari e anche quelle sollevate dai baristi in una riunione da loro richiesta e tenuta il 20 maggio al palazzo comunale. In maggioranza gli esercenti si erano espressi criticamente sull’apertura di nuovi punti di vendita, che secondo loro avrebbe significato colpire il giro di affari dei baristi del paese, a esclusivo beneficio di chi si fosse aggiudicato i chioschi.


A complicare l’iter del procedimento era intervenuto anche un altro fatto: a procedimento aperto, come riportano i documenti ufficiali, si è «avuto notizia» che per il parco Bernardo de Linas (comunemente conosciuto come parco di via Farina, assieme al limitrofo parco Brigata Sassari) era già in essere una procedura di affidamento, relativa a un bando del 2015 (non si era ancora conclusa a causa di lungaggini burocratiche, ulteriormente frenate dalla pandemia).
La soluzione? Preso atto che «presumibilmente saranno necessari almeno quattro mesi affinché l’attività possa essere avviata» sono stati modificati alcuni termini del procedimento e uno dei tre spazi è stato assegnato solo per l’anno in corso.

Il capogruppo di Assemblea Permanente, Antonio Muscas, si è espresso in modo molto critico sull’esito dell’intera vicenda. Sul suo profilo facebook tra le altre cose ha riportato: «Quando durante il consiglio comunale del 25 maggio avevo affermato che fosse inopportuno che una giunta in scadenza di mandato vincolasse le prossime due amministrazioni con concessioni di 9 anni, l'assessora Gessica Pittau mi aveva risposto che così impone la legge: "Si studi la normativa" mi disse. Oggi, a dispetto della normativa, una delle 3 concessioni ha durata annuale».

R. Isp. © Riproduzione riservata

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