Sass 2020

 Sardegna - Nonostante la pandemia sono state 1436 le missioni di soccorso

Il Sass, Soccorso Alpino e Speleologico Sardegna, il servizio regionale del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), diffonde i dati dei suoi interventi in ambito regionale nell’anno 2020: si riducono gli interventi di soccorso ma non l’impegno del personale.

Nonostante i periodi di confinamento imposti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e le conseguenti restrizioni, che hanno limitato notevolmente le attività sia in montagna che in grotta, il Sass ha fatto fronte a diversi interventi nel corso dell’anno.

Sono 44 le missioni di soccorso svolte dai tecnici delle Stazioni Alpine e Speleologiche, su attivazione del 118, prefetture, forze dell’ordine e su chiamata diretta, 47 le missioni specifiche in ambiente impervio, e 1.372 missioni Hems (Helicopter Emergency Medical Service) svolte dai tecnici di elisoccorso, per un totale di 1436 missioni.

Significativi i dati relativi alle cause degli incidenti e all’attività praticata al momento dell’infortunio: la caduta/scivolata, con 27 casi totali, rappresenta il 30 per cento delle cause, seguono i malori (17 per cento), e i cedimenti dell’appiglio (7 per cento), mentre l’attività maggiormente praticata nei casi che hanno richiesto intervento del Sass è l’escursionismo, con ben 53 casi (58,2 per cento del totale).

I mesi più intensi per le operazioni di soccorso sono stati luglio e agosto, sia per le caratteristiche climatiche dei due mesi estivi, sia per le maggiori libertà concesse nell’ambito della pandemia.Le vittime maggiormente coinvolte sono gli uomini, nel 62 per cento dei casi.

Rimane invariato l’impegno del personale addetto: tutti i componenti dell’organico, 239 in totale fra operatori, alpini e speleologi, hanno comunque effettuato le proprie attività addestrative, nel pieno rispetto delle disposizioni governative e delle prescrizioni volte a contrastare il contagio da coronavirus, per poter esser sempre pronti a intervenire in caso di emergenza e in modo da rimanere aggiornati sulle procedure tecniche operative.

La risposta del Soccorso Alpino e Speleologico alle istanze dei cittadini e dei turisti che popolano la nostra regione, come si evince da questi dati, è costante e garantisce agli amanti degli ambienti estremi, anche nel pieno di una pandemia globale, di praticare i propri hobby in situazioni di sicurezza.


Nell'immagine: alcuni dati tratti dallarelazione sulle attività 2020

T. Giada Podda © Riproduzione riservata

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