San Gavino - 53enne, insegnante, guida la lista Civico 24-29
Bebo Casu, 53 anni, insegnante, già assessore alle Politiche sociali della uscente giunta Tomasi, si presenta a questa consultazione elettorale candidandosi alla carica di Primo cittadino di San Gavino Monreale.
Se sarà eletto sindaco, quali decisioni prenderà in continuità con i lavori dell’attuale amministrazione e cosa invece sarà rimesso in discussione?
«Principalmente ciò che andrà in continuità sarà ciò che è già stato finanziato. Andrà rimesso in discussione invece tutto il resto. La maggioranza sceglierà delle linee guida sulla base del programma elettorale».
La genesi delle liste ha visto rimescolamenti clamorosi: ex assessori che hanno lavorato assieme si sfidano ora in liste contrapposte e rappresentanti dell'opposizione si sono uniti agli amministratori di cui erano avversari. Questo trasformismo non rischia di disorientare l'elettorato?
«Quando si è dentro l’amministrazione comunale ci sono dei rapporti che possono logorarsi e al contrario altri che, pur dalle parti opposte, possono avvicinarsi. Abbiamo scelto di ripartire insieme, condividendo dei modi di lavorare».
I tre programmi elettorali parlano di recupero della centralità di San Gavino in relazione al territorio circostante, però il flusso cospicuo di chi transita quotidianamente dal paese sembra circoscritto a ospedale e stazione ferroviaria: come trasformare queste peculiarità in risorse per il paese?
«Ospedale e stazione sono i maggiori attrattori, ne aggiungerei anche un altro: ci sono anche i Licei in quella zona. Ci sono tre punti focali: l’area dell’ex consorzio agrario potrebbe rispondere ad alcuni bisogni dei cittadini. abbiamo pensato a quell’area come la futura sosta dei pullman che ora sostano presso la stazione dei treni e come futura area verde. La Piazza Marconi unita all’area civis con la creazione di un polo per diverse iniziative e l’ex stazione con la nascita di un nuovo polmone verde per San Gavino».
I cittadini lamentano spesso la condizione disagiata di alcune strade del paese e di località campestri: come pensa di intervenire e risolvere in modo duraturo il problema?
«Sulle località campestri è nostra intenzione essere celeri nell’utilizzare le risorse che la Regione ci mette a disposizione. Per le strade del paese, spezzo una lancia a favore di questi cinque anni: per quasi tre anni siamo stati in pandemia e i dipendenti hanno lavorato da casa, tutta la macchina amministrativa si è fermata e siamo indietro con gli asfalti».
La bonifica delle aree dismesse della ex Fonderia è un nodo cruciale per la salute dei sangavinesi e per l'ambiente: cosa farete una volta eletti?
«Ci sono delle sentenze con le quali il Comune ha perso la richiesta di spostare le scorie della fonderia. Faremo il “sarcofago”: interreremo le scorie in una scatola di cemento in modo che queste non creino problemi. Le scorie rimarranno lì dentro ma non nel modo in cui sono custodite oggi».
Al netto delle polemiche e dei precedenti progetti, quale nuovo futuro vede la sua lista per i locali della ex stazione ferroviaria?
«Per noi il futuro della vecchia stazione ferroviaria è rappresentato dalla Convenzione dei Comuni con la creazione di un Parco dove si possa camminare e andare in bicicletta».
Lo spopolamento è un problema che riguarda la gran parte dei territori della provincia, quali sono le vostre proposte per invertire questa tendenza a San Gavino?
«Il problema fondamentale per San Gavino è il basso numero delle nascite in confronto a quello dei decessi. Noi crediamo nello strumento dei servizi per combattere lo spopolamento, puntiamo sul rimborso dei nidi e dei micronidi. Attualmente le spese vengono coperte dalle quote Inps, dal progetto Nidi gratis e la terza parte è coperta dal fondo comunale, ciò permette di azzerare i costi per le famiglie, permettendo loro di usufruire di questo servizio e tornare a lavoro dopo una nuova nascita».
Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata