San Gavino - 44enne, avvocato, guida la lista Città Futura
Stefano Altea, 44 anni, avvocato, già consigliere comunale di minoranza nell'uscente Consiglio comunale, si presenta a questa consultazione elettorale candidandosi alla carica di Primo cittadino di San Gavino Monreale.
Se sarà eletto sindaco, quali decisioni prenderà in continuità con i lavori dell’attuale amministrazione e cosa invece sarà rimesso in discussione?
«Ogni politica seria non può non partire dall’esistente. Pertanto sono da terminare sicuramente i lavori pubblici già in essere, come il Rio Pardu e i ponti della via Villacidro e Po perché rappresentano, oltre al rischio idrogeologico, un freno allo sviluppo economico locale. Sicuramente rivedere lo sciagurato contratto con Rfi per la vecchia stazione che è costato 800mila euro ai cittadini sangavinesi, poi risolvere la lite giudiziaria sul Rio Pardu che potrebbe costarcene altri 900mila».
La genesi delle liste ha visto rimescolamenti clamorosi: ex assessori che hanno lavorato assieme si sfidano ora in liste contrapposte e rappresentanti dell'opposizione si sono uniti agli amministratori di cui erano avversari. Questo trasformismo non rischia di disorientare l'elettorato?
«Questo trasformismo nelle altre due liste è figlio della confusione esistente sia durante il mandato di Tomasi sia nella formazione delle stesse liste antagoniste la nostra. Solo noi rappresentiamo una novità coerente e seria sia nei propositi sia nelle competenze».
I tre programmi elettorali parlano di recupero della centralità di San Gavino in relazione al territorio circostante, però il flusso cospicuo di chi transita quotidianamente dal paese sembra circoscritto a ospedale e stazione ferroviaria: come trasformare queste peculiarità in risorse per il paese?
«Purtroppo l’assenza di una visione politica virtuosa negli ultimi anni ha fatto disperdere molti servizi a San Gavino. Anche l’assetto urbanistico che ha visto privilegiare la zona della nuova stazione rispetto al centro va rivista attraverso delle politiche mirate al recupero del centro storico e alla rivitalizzazione complessiva del commercio e delle aree artigianali».
I cittadini lamentano spesso la condizione disagiata di alcune strade del paese e di località campestri: come pensa di intervenire e risolvere in modo duraturo il problema?
«Va fatto un grande lavoro di sistemazione delle strade attraverso un cronoprogramma serio e duraturo. Viviamo la paradossale situazione di avere visto più interventi negli ultimi due mesi che in tutti i cinque anni di consigliatura».
La bonifica delle aree dismesse della ex Fonderia è un nodo cruciale per la salute dei sangavinesi e per l'ambiente: cosa farete una volta eletti?
«La bonifica di quell'area è essenziale per la salute della popolazione. Il benesssre dei nostri compaesani, unitamente al miglioramento della qualita della vita, è la bussola che guiderà la nostra amministrazione».
Al netto delle polemiche e dei precedenti progetti, quale nuovo futuro vede la sua lista per i locali della ex stazione ferroviaria?
«E’ una zona cruciale del paese dove vogliamo investire tanto sia dal punto di vista dell’ambiente che dello svago per i giovani: tuttavia va prima acquisita la proprietà e smettere di sperperare i pochi soldi disponibili del bilancio in un bene non nostro».
Lo spopolamento è un problema che riguarda la gran parte dei territori della provincia, quali sono le vostre proposte per invertire questa tendenza a San Gavino?
«Nella nostra visione, San Gavino deve diventare attrattiva per gli investimenti e per le nuove famiglie. Attraverso il rilancio economico e il benessere, il nostro paese ha tutto le potenzialità per diventare un luogo ideale dove vivere e prosperare».
Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata