Elezioni regionali, Renato Soru

 Elezioni regionali - Sette domande al candidato della Coalizione sarda

Renato Soru, nato a Sanluri nel 1957, è candidato alla presidenza della Regione con la Coalizione sarda, formata da cinque liste: Azione-+Europa-Upc, Progetto Sardegna, Liberu, Vota Sardigna e Rifondazione comunista.

Cosa si aspettano i sardi dal prossimo governo regionale dopo i cinque anni guidati dal governatore Solinas?

«Risposte e progetti che riguardino sanità, trasporti, lavoro, ambiente ed energia. Abbiamo risorse straordinarie pari a tre volte quelle che finanziarono il Piano di Rinascita degli anni Sessanta. Si aspettano un presidente che rappresenti gli interessi della comunità sarda e non un viceré mandato da fuori».

Il territorio del Medio Campidano è in coda alle statistiche per reddito pro capite e indicatori di qualità della vita: come invertire la tendenza?

«La ricchezza del Medio Campidano, non ancora trasformata in reddito è un enorme patrimonio ambientale che va dalla Giara, al Linas, alla Costa Verde. Questa si affianca al patrimonio archeologico e a una già presente rete di realtà attive nella sua valorizzazione e fruizione. Del Medio Campidano fa parte la più estesa e fertile pianura dell'isola, caratteristica che rende queste comunità tra le più importanti produttrici di cibo. Bisogna mettere tutto a sistema e investire nelle risorse ambientali, archeologiche e sulla produzione e trasformazione dei prodotti dell'agroalimentare».

I cittadini sardi stanno vedendo giorno dopo giorno dissolversi il sistema sanitario pubblico. Cosa intende fare, concretamente, per garantire un vero diritto alla salute per tutti?

«La prima cosa da fare è allontanare la politica il più possibile dalla gestione della sanità sarda. Vogliamo una sanità pubblica che abbia come unico interesse la salute dei cittadini, che garantisca un livello di assistenza adeguato in tutto il territorio, che assuma personale e lo valorizzi, che utilizzi le risorse digitali per migliorare le prestazioni e i servizi. Occorre fare funzionare l'organizzazione che c'è».


Problema trasporti: oltre a non fruire, come per gli altri sardi, di una vera continuità territoriale, il Medio Campidano vive un'enorme carenza di trasporto pubblico, che condanna all'isolamento molti suoi territori. Qual è la sua visione per risolvere questa enorme criticità?

«Ci impegniamo per il riavvicinamento di alcuni servizi minimi e favorire la digitalizzazione di altri. Il sistema di trasporto regionale, anche con il supporto dei privati, andrà sostenuto e ristudiato in funzione della dimensione dei paesi. Le necessità di trasporto saranno anche quella di muoversi in modo facile ed economico all’interno delle città e tra i centri urbani dell’isola».

La Costa Verde è "lo sbocco al mare" del Medio Campidano: quali prospettive di sviluppo vede per un territorio dove il turismo non è ancora un modello economico praticabile?

«La Costa Verde è uno dei gioielli dell'isola, a tratti priva di cementificazione, va valorizzata e resa fruibile 12 mesi l'anno per una tipologia di turismo che punti sugli attrattori ambientali, archeologici, esperienziali e consenta al turista di poter vivere la costa, il Linas, la Marmilla o i territori del Campidano».

Se arrivasse a guidare questa regione, come si porebbe nei confronti del taglio delle autonomie scolastiche?

«La prima infrastruttura che realizzeremo è quella dell'istruzione: abbiamo una percentuale di diplomati molto più bassa del target europeo e un livello di dispersione scolastica inaccettabile. Il dimensionamento scolastico è e deve divenire sempre più competenza regionale».

Come pensa che si possa invertire la tendenza di spopolamento e decrescita dei piccoli paesi lontani dai grandi centri urbani?

«L’obiettivo generale è riportare la Sardegna a essere una regione popolata, una regione con una speranza. Il Piano paesaggistico delle zone interne è la grande opportunità di questa legislatura che non sia un sistema di divieti, ma un insieme organico di regole condivise. Voglio fare un appello ai giovani all’estero: vogliamo dare l’opportunità di avviare le loro imprese. C’è futuro per tutte e tutti».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

L'immagine in evidenza è una foto di Gianluca Vassallo