Ecocentro Serramanna

 Serramanna - La struttura, di proprietà Cisa, è chiusa da un mese

A un mese dalla chiusura dell’ecocentro di Serramanna ancora non si scorge all’orizzonte alcun segno di riapertura.

La struttura, in località Pruni Cristi, di proprietà del Cisa (Consorzio Intercomunale Salvaguardia Ambientale), era stata chiusa il 6 dicembre scorso a seguito di un guasto ai sensori che regolano il movimento della sbarra d’accesso, causato dallo schianto, a quanto parrebbe volontario, di un auto guidata da un ex lavoratore disoccupato.

Il perdurare della chiusura dell’impianto ha suscitato il malcontento dei cittadini che lamentano la mancanza del servizio. L’amministrazione si è subito adoperata per attutire il disagio con i mezzi a sua disposizione: «È stato potenziato il ritiro a domicilio, in particolare degli ingombranti e richiesto l'avvio del servizio di ecocentro mobile», ha spiegato il sindaco, Gabriele Littera, sostenendo che il riavvio del servizio sia imminente.

«Nel corso del 2023 - ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo stanziato le risorse per la progettazione e la realizzazione di un ecocentro di proprietà comunale. Il progetto è stato affidato e a breve sarà approvato in Giunta per potere essere appaltato. Entro il 2024 contiamo di poterlo inaugurare. I vantaggi sono molteplici: una struttura di proprietà semplifica la gestione e responsabilizza tutti. La dislocazione sarà nell'area Pip, molto vicino al paese e alle imprese».


L’opposizione, tuttavia, individua alcune mancanze nell’operato dell’amministrazione.

«La promessa era la riapertura della struttura nei tempi di una settimana, ma è stata disattesa. Questo disservizio è scarsamente sostituito con la raccolta o il potenziamento del porta-porta», ha affermato Carlo Palher, capogruppo di Serramanna Futura.

Il capogruppo di Più Serramanna, Gianluigi Piano, sottolinea anche la carenza comunicativa dell’amministrazione: «Consideriamo grave che ancora non si sia provveduto alla riapertura, e soprattutto la totale mancanza di informazioni in merito da parte dell’amministrazione comunale, che seppur non ne sia proprietaria ha il dovere di informare i cittadini e sollecitare la soluzione del problema».

Sulla questione del nuovo ecocentro, finanziato dal comune l’umore dell’opposizione è discordante. Se da una parte il progetto è stato accolto, seppure non senza perplessità, dall’altra proviene una critica più aspra.

«Per quanto concerne il nuovo ecocentro - ha spiegato Piano - aspettiamo di vedere come l’amministrazione intende gestirne l’utilizzo, soprattutto per quanto riguarda i costi di gestione. Abbiamo votato a favore della realizzazione dell’opera seppure con qualche riserva, ricordando che si sono investite risorse in gran parte comunali pure sapendo che per tali interventi sono previsti fondi regionali».

ContrarioPahler, che ha spiegato: «Avrei risparmiato i 600mila euro, che rispetto al precedente progetto vedono un aumento di 400mila euro, e ottimizzato la struttura messa a disposizione del Cisa dove per altro il nostro comune è socio maggioritario e gode di importanti scontistiche per il conferimento. Con quella somma investirei su progetti legati al mondo energetico e del green deal piuttosto che creare doppioni di opere pubbliche già in essere».

 

Eleonora Serpi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: l'ecocentro di Serramanna (foto www.aserramanna.it)