Eolico simbolo

 Villacidro - Pubblicato l'atto di indirizzo politico per mettere freno alle speculazioni energetiche

Trasformare Villacidro in una piattaforma per la produzione di energia? No grazie.

Non certamente a queste condizioni: senza tutela del paesaggio e la benché minima pianificazione, ma soprattutto senza beneficio alcuno per la comunità locale.

Lo sancisce il documento, ora pubblicato in Albo pretorio e arrivato ai tavoli dei vari destinatari, approvato giovedì scorso in Consiglio comunale, raccogliendo l'unanimità dei consiglieri presenti in Aula. Questo il nome del provvedimento: Atto di indirizzo politico sulla realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (F.e.r.) di grande taglia.

Insomma, il Comune di Villacidro, sensibile ai temi della transizione energetica, non vuole permettere che questa si realizzi senza tenere conto della correlata e non più rimandabile transizione ecologica: per questo cerca di dettare le condizioni, uscendo dall'accerchiamento.

Quello che si sta delineando, infatti, è un vero e proprio assalto da parte di investitori e speculatori, i quali più che alle fonti rinnovabili puntano al "rinnovo" dei loro investimenti, con i lauti guadagni che garantisce la produzione di energia. In cambio solo una forte compromissione delle risorse ambientali e nessun diretto vantaggio per i cittadini.

Un documento, quello approvato in Aula, la cui necessità era nata a fine 2021, quando cominciavano a fioccare, al comune di Villacidro, richieste di autorizzazioni per realizzare nuovi impianti di produzione di energia. Erano pochi mesi fa, e sembrava che la morsa del Covid, allentandosi gradualmente, lasciasse spazio a un desiderio planetario di energia pulita. In tutta Europa si parlava a gran voce di transizione energetica, di riduzione delle emissioni inquinanti da foraggiare con i fondi del Next Generation Eu (Ngeu), meglio noto come Recovery Fund o come dovrebbe chiamarsi in Italia Fondo per la ripresa.

Poi arrivò la guerra in Ucraina e l'idea della transizione ecologica venne caricata anche della necessità di diversificare la produzione di energia, per smarcarsi dal fornitore prevalente di gas (la Russia), divenuta nel frattempo brutta e cattiva.

Il risultato locale di questo mutato scenario globale, è l'aumento vertiginoso di richieste per realizzare nuovi progetti di produzione di f.e.r. (fonti di energia rinnovabile) di grande taglia.

Al punto che, durante l'approvazione in Consiglio comunale, è stato necessario emendare il documento licenziato dalla commissione Energia e Ambiente per inserire ulteriori richieste di nuovi progetti, giunte nel frattempo al comune di Villacidro.

Al momento dell'approvazione del documento, il territorio di Villacidro è interessato da 7 richieste di parchi eolici (complessivamente 29.4 mega watt, Mw), 6 parchi fotovoltaici (complessivamente 69.6 Mw) e 1 progetto di Agrovoltaico (6 Mw) con la promessa, quest'ultimo, di produrre energia e al contempo consentire produzioni agricole (ma non certo di praticare la frutticoltura, produzione di punta di Villacidro).


Nell'Atto di indirizzo si ribadisce che «pur condividendo la necessità di accelerare la transizione da fonti fossili a fonti rinnovabili, ciò deve avvenire sulla base di regole certe e nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio» e inoltre che «il processo di transizione energetica deve essere sviluppato di concerto a quello della transizione ecologica tutelando le zone di valore paesaggistico, ambientale, storico, agricolo e turistico presenti sul territorio, riconoscendo la necessità della partecipazione e del coinvolgimento attivo delle comunità insediate, in modo tale da addivenire a scelte condivise».

Il documento pone pure l'accento su quanto sia indispensabile e strategico incidere sull’efficientamento energetico e sulla riduzione dei consumi, promuovendo azioni come la riqualificazione energetica di scuole, edifici comunali e dell’illuminazione pubblica; l’incentivazione di misure di autoproduzione e autoconsumo dei privati e delle imprese; l'incentivazione della mobilità sostenibile e per l'agricoltura, di tecniche coltura sostenibili e a bassa immissione di energia.

Non ultimo per importanza, va sottolineato il passaggio che promuove la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili, per raggiungere un reale risparmio energetico e un coinvolgimento sociale ed economico della comunità.

L'assessora alla Transizione Energetica Loredana Porcu ha apprezzato la convergenza dell'intero Consiglio sullo scottante tema e ha commentato: «Il documento è frutto del lavoro condiviso principalmente dei consiglieri della commissione Energia e Ambiente e con il contributo degli uffici competenti, ai quali va la mia gratitudine. Già da febbraio, con l'invio delle osservazioni per sospendere la valutazione di impatto ambientale al fine di fermare il doppio progetto di Impianto Agrovoltaico Primmariu Est e Primmariu Ovest, proposto da Grv Solar Sardegna per 12 Mw di potenza complessiva, la commissione aveva manifestato l'intenzione di procedere in questa direzione. Subito dopo l'approvazione in Aula, abbiamo trasmesso l'atto al presidente della Giunta regionale della Sardegna, agli assessorati regionali all’Ambiente, all’Industria, all’Agricoltura, agli Enti locali Finanze e Urbanistica e, per conoscenza, anche all'Anci Sardegna, al Consiglio delle Autonomie Locali e al ministero della Transizione Ecologica».


Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata


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