Sardara - Museo archeologico

 Sardara - La minoranza: «Dalla relazione, non emergono tutti i risultati conseguiti»

Il vicesindaco Roberto Caddeo lo aveva già preannunciato nel Consiglio comunale del 17 giugno, e lo conferma ora un comunicato stampa del gruppo di maggioranza Dialogo e Futuro per Sardara: Sardara ha subito un declassamento nelle valutazioni dei beni culturali condotta da Herity.
Il rapporto Herity, redatto su richiesta del Comune, riguarda il circuito culturale di Sardara e si basa sulle osservazioni condotte lungo l'intero periodo (12 anni), con il compito di mettere in evidenza e indicare attaverso una analisi articolata, l'andamento di ciascuno dei luoghi certificati.

«Secondo l'ultimo rapporto Herity - recita il comunicato della maggioranza - i beni culturali del nostro paese, negli ultimi dieci anni, sono calati sensibilmente di livello. Sono stati presi in considerazione la comunicazione, la conservazione, la sostenibilità e il valore. E i siti, presi in esame, sono: il Civico Museo Archeologico Villa Abbas, L'Area Archeologica di S. Anastasia, La Chiesa di Sant'Antonio, la Chiesa di San Gregorio e la Chiesa della Beata Vergine Assunta».

Il comunicato contiene anche una dichiarazione del vicesindaco e assessore alla cultura Roberto Caddeo, che chiama in causa gli ex amministratori: «Come si evince dal report, i dati sono disastrosi. È doveroso domandarsi cosa abbiano fatto le scorse amministrazioni per salvaguardare e aiutare a crescere il nostro patrimonio culturale. Cercheremo di riportare i valori a livelli dignitosi».


La minoranza non accetta di essere additata come responsabile del declassamento e attraverso il capogruppo Ercole Melis dichiara: «ho avuto modo di constatare di persona la serietà del lavoro fatto dai certificatori: il rapporto è stato comunicato nel 2022 e si tratta dell’ultima certificazione, stilata con i limiti di una pandemia in corso. Rimarcare certe criticità che alcuni luoghi si portano dietro da tempo non mi fa piacere, ma si deve anche considerare che gli attori che concorrono alla realizzazione degli obbiettivi sono plurimi, e non sempre si riesce a metterli tutti a "sistema". Dalla relazione, inoltre, non emergono tutti i risultati conseguiti: comunicazione molto più puntuale da parte del Gestore dei Beni Museali, approvazione del regolamento del Museo e nomina del curatore(oggi purtroppo assente da otto mesi), rinnovo illuminazione delle vetrine del Museo e dell'illuminazione dell'area archeologica, finanziamento per la chiesa di Sant'Antonio, lavori al castello di Monreale con sistemazione della strada e la sistemazione del Mastio, implementazione dei sistemi di sorveglianza. Abbiamo un immenso patrimonio che necessita di tante cura e di notevoli risorse, che molto spesso sono da recuperare. Certo, il contenuto del rapporto non è positiva: l’auspicio è che chi amministra ne faccia tesoro per migliorare la tutela e la valorizzazione di tutti i beni museali. In questo troverà sicuramente tutta la nostracollaborazione».

Per consentire ai lettori di approfondire ulteriormente la notizia, alleghiamo l'intero rapporto Herit.

Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Museo Archeologico, Sardara

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